Il PD e la psicopatologia del quotidiano
Ci risiamo: come da tradizione, il popolo della sinistra post-democristiana, dopo l’ennesima disillusione sulle qualità taumaturgiche del suo ultimo leader giovanilista, si butta anima e corpo alla ricerca del nuovo salvatore della patria.
Ieri a Campobasso, per l’apertura della campagna in vista delle prossime primarie del PD che si terranno il 30 aprile, è sbarcato in grande stile Michele Emiliano su cui si stanno concentrando le speranze un tantino ingenue di chi crede ancora di restituire il PD al ruolo antico di corpo intermedio progressista.
Purtroppo, però, i processi politici non si sviluppano idealmente ma sono risultanti, non sempre controllabili, dello scontro tra interessi reali. Allo stesso modo, nel partito democratico lo scontro sta seguendo logiche di riposizionamento dirigenziali che nulla hanno a che vedere con i problemi reali della società.
Difatti, ieri Emiliano, per sua stessa ammissione (lo ha detto proprio esplicitamente), non ha affermato niente altro che banalità: e cioè che il sistema dei voucher non ha fatto altro che istituzionalizzare lo sfruttamento, che le primarie del PD sono servite a Renzi per affermare prepotentemente la propria leadership, che il referendum è stato un tentativo di assediare la Costituzione, che i Decreti, tipo lo “Sblocca Italia”, hanno lo scopo di forzare le regole in vigore per depredare impunemente le risorse naturali a danno dell’ambiente e delle popolazioni residenti, che il populismo è figlio delle diseguaglianze, etc…
Non per niente, la parte più brillante del suo intervento è stata quella dedicata a Renzi – a proposito di personificazione –. Per fortuna Emiliano ha dimostrato di aver acquisito una importante consapevolezza. E cioè che il responsabile della dissoluzione del partito erede del PCI è il PD stesso. Pensare che possa rifondarsi – aggiungiamo noi, rimanendo nell’ambito locale – a partire da Roberto Ruta, Antonio Battista e compagnia bella è un sintomo inquietante di una psicopatologia tutt’altro che risolta.
Paolo Di Lella100 Posts
Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014
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