Alternanza scuola-lavoro al McDonald’s
Riportiamo il comunicato dell’Unione degli Studenti del Molise
In diversi istituti in Italia si stanno attivando protocolli d’alternanza scuola lavoro con la catena di fast food McDonald’s. Anche in Molise, come dimostrano eventi addirittura sponsorizzati, si sta verificando tutto ciò. L’Unione degli Studenti, dichiara l’attivista Chiara Durante, ha da subito chiesto e vuole ottenere, per la tutela della formazione degli studenti, un’alternanza che non sia sfruttamento. Lavorare per una multinazionale è tutt’altro che formativo. In effetti, come può offrire la reale formazione richiesta da questa attività una multinazionale accusata di sfruttamento, deforestazione, disastri ambientali, obesità e cancro? Anche se l’istituto in questione deve portare i suoi studenti in luoghi di ristorazione, per essere vicini e coerenti con le materie che si studiano a scuola, la scelta del McDonald’s non può essere giustificata: friggere patatine e preparare panini non significa certo “imparare a lavorare” (come aveva garantito il Miur) e tantomeno è quello che gli studenti hanno pensato per il loro futuro dopo il percorso didattico scelto.
Occorre sottolineare che per “alternanza di qualità” s’intende acquisire il saper fare presso enti che tutelano i loro lavoratori o che rispettano le norme ambientali poiché gli studenti non sono manodopera gratuita e soprattutto la vera formazione e la cultura del lavoro sono un’altra cosa. Dunque il tipo di alternanza scelta riteniamo sia amorale e dimostra il forte disinteresse nei confronti dei propri studenti, addirittura insegna la cultura del lavoro basata sullo sfruttamento, facendo crescere nella coscienza dei ragazzi la necessità di un totale adattamento alle regole del mercato, eliminando lo spirito critico e l’idea di cambiamento. Affinché le scuole non accettino di collaborare con multinazionali simili a quella in questione, che non scelgano uno percorso formativo totalmente inadeguato, c’è bisogno di ricorrere alla formulazione di un codice etico e l’istituzione dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Alternanza, storica rivendicazione dell’associazione. Presto, conclude Durante, ci saranno vertenze e assemblee sul tema attraverso l’attivazione della campagna specifica sul tema “Diritti, non piegati!” per garantire tutele reali in alternanza e per contribuire all’attivazioni di percorsi realmente formativi.
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