Acqua, bene comune e non merce
Discussione in Consiglio Regionale della legge 163 istitutiva dell’Ente di Governo dell’Ambito del Molise (EGAM) – ULTIMO APPELLO (FORSE) INVITO AD ESSERCI, AI CITTADINI TUTTI, AL CLERO, AGLI AMMINISTRATORI, AI COMITATI, AI SINDACATI, ALLE ASSOCIAZIONI.
Come oramai, tutti sappiamo, Giovedì 13 il Consiglio Regionale del Molise tornerà a riunirsi per discutere la controversa legge 163, istitutiva dell’ente regionale (EGAM) che si occuperà del servizio idrico. Pertanto, la competenza sarà sottratta ai comuni i quali dovranno, in un futuro non troppo lontano, secondo il legislatore nazionale e regionale, cedere le infrastrutture e reti a titolo gratuito al soggetto che, individuato dall’EGAM, andrà a gestire il servizio idrico sul territorio regionale. L’intera copertura dei costi, per il funzionamento di EGAM e del gestore del servizio idrico, arricchiti entrambi di necessarie professionalità già in lizza tra di loro per accaparrarsi un posto al sole, sarà garantita dalla tariffa, ovvero dagli utenti.
Questo provvedimento, venduto come solutore delle criticità che pure ci sono in alcune realtà, sarà l’inizio della fine di un diritto a cui eravamo arrivati anche grazie al referendum del giugno 2011. In un paese normale la volontà dei cittadini viene rispettata, in italia, al contrario, registriamo il reiterato calpestarsi dei diritti e delle volontà, costituzionalmente garantite. E per fortuna abbiamo la Costituzione o, per meglio dire, quel che ne resta, dopo l’improvvida modifica istitutrice, tra i suoi originari articoli, del pareggio di bilancio.
Questa è una truffa, l’ennesima, che spacciandola per necessaria al fine di migliorare il servizio idrico e creare economie di scala, finirà per essere un tranello a carico delle tasche degli ignari cittadini, i quali, se non si ribellano ora, ostacolando l’approvazione di quanto imposto dal governo, si troveranno a far scontare il prezzo della loro indifferenza alle generazioni future.
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