Gino Marotta, e il coraggio di sperimentare
“Gino Marotta-il Genio” è questo il titolo dell’esposizione che la Galleria Artes Contemporanea di Campobasso ha dedicato all’artista campobassano, riconosciuto a livello internazionale. La mostra resterà aperta fino al 15 luglio 2017. L’omaggio che Artes, ha fatto a Gino Marotta è stato possibile grazie alle opere dell’artista, che collezionisti privati hanno messo a disposizione. Questa per me è stata la seconda volta che sono andata a vedere una mostra del grande artista in questione. E stato un momento particolarmente emozionante quello di ieri pomeriggio, quando appunto ho messo piede nella sala espositiva della galleria.
Questo perché non soltanto sapevo che stavo per ammirare le opere di un artista genio, ma anche perché in un attimo sono tornata in dietro con la memoria a un po’ di anni fa. A quando, la prima mostra di Marotta, la vidi con lui accanto. Eravamo al Vittoriano di Roma. E il Professore, accompagnò la nostra classe a visitare la sua mostra. Si, prima l’ho chiamato Professore ed ho fatto riferimento ad una classe. E’ proprio così, ho avuto l’onore di conoscerlo di persona e non solo, ho avuto infatti, il regalo di poterlo avere per un intero anno come insegnante presso l’Accademia di belle arti della capitale.
Sono tanti gli aneddoti legati al professor artista Marotta, ma c’è ne uno in particolar modo che ricordo con molta emozione. Avevo circa vent’anni, c’erano le lezioni, era il momento della pausa pranzo, e stavo mangiando il mio tramezzino sommersa da domande che mi facevo a cui non trovavo una risposta. E lui, ricordo che mi domandò cosa avessi fatto. E poi come un giovane nonno, mi rassicurò e mi incoraggiò. Adesso capite perché per me è stato così “strano” trovarmi ieri circondata dalle sue opere? A parte i primi momenti, in cui ero un po’ emotivamente provata.
I minuti successivi sono diventati occasione di sapere, di conoscenza, approfondimento della sua arte, caratterizzata dall’assidua voglia di sperimentare, cercare, provare nuovi materiali, nuove tecniche. Un tema caro all’artista, era quello della dicotomia delle parole naturale e artificiale. Quello che mi sento di dire nel mio piccolo, è che “uomo e artista” sono tutt’altro che una dicotomia, quando penso a Gino Marotta.
Maria Elena Francalancia21 Posts
Nata a Cortona nel 1981, si diploma presso l'istituto tecnico commerciale L.Pilla di Campobasso. Successivamente si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera universitaria dove studia tre anni presso l'Accademia di belle arti. Ad oggi sono tre le esposizioni che ha tenuto: Reasia, Reasia #2 e Gessetti. Nel dicembre 2013 consegue la laurea in Scienze della comunicazione presso l'università degli studi del Molise, discutendo la tesi in storia dell'arte contemporanea, intitolata: "La pittura dell'immaginario: visionari e Metafisici, da Bocklin al Surrealismo".
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