Legge editoria: comportamenti inaccettabili della regione

Rinnoviamo al Prefetto di Campobasso l’invito a convocare un nuovo tavolo

Alcuni mesi fa avevamo lanciato l’allarme sulla crisi devastante che sta minando l’editoria molisana. Dall’inizio dell’anno ad oggi oltre 60 addetti, giornalisti, tecnici, poligrafici hanno perso il lavoro, molti dei quali non hanno potuto usufruire neanche degli ammortizzatori sociali. Per questo abbiamo chiesto agli amministratori regionali di attivare contromisure atte a limitare i danni che si ripercuotono sull’intera collettività, considerando che l’informazione è un comparto delicato per l’assetto civile e democratico di una comunità.

A questo scopo abbiamo anche chiesto al Prefetto di Campobasso di farsi carico di una mediazione con la Regione che ignorava le nostre sollecitazioni. Tutto questo è avvenuto nelle more dell’applicazione di una legge regionale a sostegno del comparto discriminante e iniqua, che esclude le aziende sane. Nonostante le nostre considerazioni siano state condivise dai Presidenti di Giunta e Consiglio e dai capigruppo, nulla è cambiato. Si continua a portare in commissione, senza audire le parti sociali, emendamenti sconclusionati che non favoriscono la buona editoria.

Non accetteremo mai, e per questo faremo tutto quanto è nel potere del sindacato dei giornalisti, che le risorse pubbliche finalizzate a sostenere la filiera del lavoro e quindi a garantire la qualità del prodotto, siano invece elargite in base a criteri non coerenti che poi generano ingenti profitti per talune aziende. Questa ed altre distorsioni, come l’irragionevole esclusione (soprattutto per le tv locali) dalle provvidenze per le testate che ottengono contributi da altri enti superiori a 40mila euro, le abbiamo ampiamente evidenziate ottenendo la condivisione dei legislatori.

Di fronte a licenziamenti, drammi umani e familiari, legge rabberciata e una sua applicazione che può generare situazioni alquanto discutibili assistiamo, inspiegabilmente, alla totale assenza di risposte da parte dei massimi vertici regionali. Una arroganza senza limiti li porta a disattendere anche l’elementare principio, oltre che un ‘dovere’ lautamente retribuito, della buona educazione di rispondere ad una lettera, ad un’istanza. Vorrà dire che le domande a Frattura e Cotugno ed a tutti gli eletti le porremo direttamente in aula, in occasione di una prossima seduta del Consiglio regionale.

Al Prefetto di Campobasso, invece, l’Associazione della stampa del Molise rinnova pubblicamente la richiesta di dare seguito all’esito dell’incontro dello scorso marzo con la Regione, conclusosi con l’accordo di una nuova e decisiva riunione che avrebbe dovuto aver luogo a breve e che non c’è mai stata per l’indisponibilità di Frattura. Il rappresentante del Governo deve fare quanto è in suo potere per stabilire una mediazione ormai indifferibile per un comparto che vede posti di lavoro messi a repentaglio, unitamente al tenore democratico della nostra comunità.

Fonte Giuseppe Di Pietro Presidente Assostampa Molise

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