Alla (ri)scoperta degli antichi sapori molisani
Campobasso, da sempre ricordata come “città-giardino” era caratterizzata da uno scorrere del tempo lento, tipico di una fase di pre-modernità, avvolta nel verde e circondata da coltivazioni di prodotti tipici della regione. Coltivazioni alle quali i contadini si dedicavano con profonda dedizione, non solo per una questione di resa in termini economici, ma anche per una forma di amore incondizionato per il territorio.
Prendendo spunto da quel tipo di civiltà che ha caratterizzato la nostra storia recente (anche se appare ormai lontanissima), Francesco Miranda, ha deciso di dar inizio alla sua attività di ristorazione prendendo in prestito le mura di un palazzo ottocentesco di Casalciprano: un’attività che nasce, però, dallo studio approfondito dell’enogastronomia culturale, dalla ricerca di gusti e sapori che appartengono al nostro passato, con lo scopo di riproporli ai giorni nostri. Ha ricercato e rielaborato antichi piatti realizzati anche con l’utilizzo di materie prime tradizionali, come, ad esempio, alcuni tipi di grano coltivati anticamente come la salina, la carosella, e la visciola.
La seconda fase concerne la ricerca di antichi sapori e prodotti di gelateria e pasticceria e, tra i dolci che vengono riproposti nel suo ristorante, c’è anche il dolce molisano più antico (risalente al ‘700) chiamato Pan Schiavonesco, fatto di mosto cotto, farine e spezie varie. Per quanto riguarda la gelateria, l’idea è quella di rielaborare la sorbetteria napoletana a cavallo tra 1700 e 1800 e a questo si accompagna un progetto più localizzato degli antichi dolci molisani come il fico maritato, il torrone del papa, l’ostia piena, il bocconotto, che da dolci tipici vengono riscoperti e rielaborati anche sotto forma di gelato.
Lo scorso 5 agosto, come chiusura ideale di un percorso arduo fatto di studio e riscoperta, a Campobasso è stata inaugurata la gelateria “Terrazze Miranda – Gusti dimenticati”, grazie alla quale un po’ di quella Campobasso città-giardino a cui si faceva riferimento poc’anzi, se pur in piccola parte, può essere “riassaporata” in un tutti i sensi del termine, attraverso anche i gusti dimenticati, ma non scordati.
Maria Elena Francalancia21 Posts
Nata a Cortona nel 1981, si diploma presso l'istituto tecnico commerciale L.Pilla di Campobasso. Successivamente si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera universitaria dove studia tre anni presso l'Accademia di belle arti. Ad oggi sono tre le esposizioni che ha tenuto: Reasia, Reasia #2 e Gessetti. Nel dicembre 2013 consegue la laurea in Scienze della comunicazione presso l'università degli studi del Molise, discutendo la tesi in storia dell'arte contemporanea, intitolata: "La pittura dell'immaginario: visionari e Metafisici, da Bocklin al Surrealismo".
0 Comments