Presentato il Dossier sull’immigrazione 2017
Presentato questa mattina presso la Sala della Giunta della Provincia di Campobasso, il dossier, sostenuto dalla Tavola Valdese attraverso l’8xmille, non è solo fonte statistica di dati attendibile e oggettiva, ma un vero e proprio strumento di approfondimento sul fenomeno della migrazione internazionale, nazionale e locale.
Leit motif della conferenza stampa di presentazione del Dossier sull’immigrazione 2017, corposo volume di quasi 500 pagine curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in collaborazione con il Centro Studi Confronti e l’UNAR e pubblicato grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa Valdese rappresentata al tavolo dal Pastore Giovanni Anziani, è stato il tema della narrazione: non solo numeri e tabelle, ma una strategia comunicativa ben precisa che, come sottolineato spesso da due dei curatori del Volume, Norberto e Vincenzo Lombardi, mira a destrutturare con dati oggettivi e incontrovertibili quello che è il racconto del fenomeno migratorio nel nostro Paese e nella nostra regione. Un racconto caratterizzato troppo spesso da elementi narrativi strumentali che vanno nella direzione di una presunta invasione islamica in pieno svolgimento.
Partendo dal presupposto che le politiche di integrazione sono al momento insufficienti sia su scala regionale che nazionale, basta semplicemente leggere alcuni dati per comprendere che, al di là della becera propaganda dei 35 euro al giorno e degli alberghi a 5 stelle, il fenomeno migratorio è in piena evoluzione, non arginabile con muri e confini di filo spinato, ma deve essere necessariamente regolato e gestito con trasparenza affinché ci si possa preparare alle prospettive di convivenza interculturale che caratterizzeranno il futuro prossimo del mondo.
Prospettive che vanno accompagnate da un supporto legislativo e strutturale forte che si traducano in ricadute positive in termini non solo economici, ma anche di lotta allo spopolamento che affligge soprattutto le aree interne italiane: il beneficio finanziario assicurato dagli immigrati ai conti pubblici è compreso tra i 2.1 e i 2.8 miliardi di euro, così come significativo è il dato che vede l’aumento degli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (dopo i 10 anni canonici di permanenza), nel 2016 si contano 201.591 unità che rappresentano un trend positivo per quanto riguarda la stabilizzazione di interi nuclei familiari che possono integrarsi nelle comunità e diventare anche fonte di guadagno per le casse statali. Anche a livello religioso, i numeri parlano di una netta prevalenza di immigrati cristiani (53%), dato che, letto e diffuso nella maniera giusta, dovrebbe aiutare a combattere il timore ingiustificato contro l’Islam ed i relativi atteggiamenti di intolleranza nei confronti dei musulmani presenti sui nostri territori.
Naturalmente, come da premessa, è necessaria una politica di gestione e integrazione sociale che non si basi esclusivamente sulla solidarietà, ma che getti le basi culturali ed operative per regolare meglio i flussi in costante aumento: bisogna, però, operare in fretta, in maniera inclusiva e raccontando nel modo corretto cosa significa emigrare verso un altro Paese.
L’Italia è al palo, un cantiere che fatica nel mettere a sistema una serie di misure necessarie. Ma strumenti come questo Dossier possono e devono essere un boost per l’attività istituzionale dei nostri decisori e, allo stesso tempo, favorire una narrazione scevra da percezioni personali e pregiudizi ideologici che non si basano su dati certi.
Michele Colitti30 Posts
Nato a Campobasso nel 1985, ha studiato Media e Giornalismo presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Collabora con la rivista "Il Bene Comune" dal 2010. Giornalista pubblicista dal 2014.
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