Salome’ e il colore dell’amore
Nella giornata di giovedì 26 ottobre scorso, alle ore 21.00 presso il teatro Savoia di Campobasso è andato in scena lo spettacolo teatrale “Salomè” scritto e diretto dal giovanissimo Davide Fratangelo.
Davide Fratangelo è nato a Campobasso nel 1998 e sin da giovanissimo ha composto molte poesie ed opere teatrali. Formatosi al liceo classico Mario Pagano, è attualmente studente della facoltà di Lettere Classiche presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e ha studiato recitazione presso la Compagnia Stabile del Molise. Come attore ha interpretato il ruolo di Cremete nella rivisitazione moderna de “Le donne al parlamento” di Aristofane, ha inoltre recitato nello spettacolo teatrale “Salvatore Romano – una storia da riscoprire nella Campobasso del settecento” e ha preso parte ai cortometraggi “Bureau Kràtos” per la regia di Simone Zeoli, “La Valle dell’Eco” e “Salvatore Romano” per la regia di William Mussini.
Lo spettacolo “Salomè” prodotto da INCAS Produzioni con la direzione artistica di Francesco Vitale, ha visto come protagonisti alcuni attori dalla consolidata esperienza artistica come Pasquale Arteritano, che ha interpretato il ruolo di Erode, Patrizia Civerra, nelle vesti di Erodiade, Vittorio Del Cioppo in quelle di Giovanni Battista. Salomè invece, è stata interpretata dalla giovane attrice Martina Altomare. Il coro polifonico “Jubilate”, diretto dal Maestro Antonio Colasurdo, e le coreografie di Giada Primiano, che ha danzato insieme a Silvia Amicone hanno contribuito a dare allo spettacolo un’atmosfera magica che a tratti diveniva quasi inquietante. L’affascinante figura di Salomè è stata raccontata in molti modi nel teatro, nella letteratura e nel cinema. Le primissime fonti in cui si trova la storia della figlia di Erodiade sono i Vangeli di Matteo e di Marco, i quali ne offrono un’idea non certo positiva. Partendo dal racconto evangelico, nell’operetta di Fratangelo che l’ha scritto a soli diciassette anni tra l’altro, mentre stava allestendo la sua prima tragedia “Il Figliol Prodigo”, l’immagine, la figura di Salomè che prende forma all’interno della tragedia, è quella di una donna molto diversa da quella narrata dalla tradizione letteraria dai grandi autori come ad esempio Oscarl Wilde.
Lo stesso Fratangelo, ha affermato che la sua rivisitazione del personaggio di Salomè, è paradossalmente un tornare a quella Salomè dei racconti evangelici, che era andata un po’ perduta col trascorrere dei secoli. Nella rielaborazione fatta dal giovane autore e regista della vicenda legata alle Sacre Scritture, il punto centrale di tutta l’opera riguarda il tema dell’amore. Infatti, egli ha tramutato in “amor corrisposto” quello che nella Salomè di Wilde era un amore non corrisposto da parte di Giovanni Battista. Due individui così apparentemente diversi e distanti quali parrebbero Salomè e Giovanni Battista, quelli conosciuti attraverso la tradizione popolare, ma che grazie all’ingegnosità di Davide Fratangelo diventano una sola cosa un unico destino, un unico colore. Il rosso, simbolo d’amore e al tempo stesso di morte. Sì, perché al contrario del già citato Oscar Wilde, nell’opera di Fratangelo, le teste tagliate diventano due. Salomè per sua stessa volontà per amore di Giovanni Battista abbraccerà anch’ella la morte. Le loro teste vicine verranno ritrovate da Erode, e la madre di Salomè, Erodiade nell’opera dell’autore molisano, sarà lei che si farà carico di tutte le colpe, che nei precedenti testi teatrali venivano addossate a Salomè. E si toglierà la vita. Ma il rosso del suo sangue era diverso … pur essendo del medesimo colore.
In esso era contenuto odio e non amore. Quell’amore che al’interno dell’opera di Fratangelo, vivrà nonostante la morte.
Maria Elena Francalancia21 Posts
Nata a Cortona nel 1981, si diploma presso l'istituto tecnico commerciale L.Pilla di Campobasso. Successivamente si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera universitaria dove studia tre anni presso l'Accademia di belle arti. Ad oggi sono tre le esposizioni che ha tenuto: Reasia, Reasia #2 e Gessetti. Nel dicembre 2013 consegue la laurea in Scienze della comunicazione presso l'università degli studi del Molise, discutendo la tesi in storia dell'arte contemporanea, intitolata: "La pittura dell'immaginario: visionari e Metafisici, da Bocklin al Surrealismo".
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