Al Livre il caffè filosofico di Democratic@
Introducendo uno stile a dir poco inedito, per lo meno nel panorama politico molisano, il movimento Democratic@ ha dato vita oggi, presso il Livre, ad un partecipato e fecondo caffè filosofico.
Si è trattato di un dibattito pubblico in cui ognuno ha detto la propria, argomentando e non alzando la voce, sul tema proposto: può reggere la democrazia senza equità?
La platea, costituita essenzialmente da giovani, studenti universitari o laureati, cosa che assai raramente accade in Molise in occasione di incontri politici, ha offerto il proprio contributo partecipando attivamente ad un dialogo dal tenore culturale piuttosto elevato.
L’appuntamento è stato introdotto dalla professoressa Simonetta Tassinari, che ha spiegato le origini dei caffè filosofici, “nati in Francia qualche decennio fa a opera di Marc Sautet, autore del delizioso “Socrate al caffè”. Il caffè, perché tiene svegli; il caffè, così in auge, come luogo per discutere, durante l’Iluminismo; e Socrate, perché dialogava e credeva che la verità fosse ricerca di un “fatto” collettivo”.
Il fatto: democrazia/equità è stato introdotto da Adele Fraracci, docente di Filosofia presso il Liceo Scientifico del capoluogo nonché una dei fondatori del Movimento locale, che ha spiegato sul piano storico-economico e sociologico il fenomeno della globalizzazione e delle scelte neoliberiste che hanno messo in crisi la democrazia.
Da qui si è partiti per parlare di filosofia, dei concetti di giustizia e equità dall’antica Grecia all’Arendt, alla teoria di giustizia di Rawls, al Prometeo scatenato di Jonas. Alle sollecitazioni è seguito un dibattito lucido e sequenziale che si è declinato a illuminare il buio in cui affonda la politica molisana, che mortifica i cittadini con l’assenza di politiche adeguate su lavoro e reddito, con il vuoto di decoro etico, tale da violare merito, pari opportunità e ridistribuzione delle ricchezze, con azioni che colpiscono al cuore il welfare, a partire dal baluardo della sanità pubblica, tanto da far registrare il terribile dato dell’abbassamento di accesso alle cure mediche e fisioterapiche della popolazione, impoverita al punto da non poter più ne’ prevenire ne’ curare le patologie.
Un quadro che ha fatto riferimento preciso a delibere e dati ufficiali, della passata e dell’attuale legislatura. Il monito
è stato il seguente: il voto è fondamentale e bisogna premiare non i tecnocrati ma i politici, persone dotate di passione civile e politica, capaci di declinare sul terreno della realtà storica la visione condivisa: saper rispondere alla crisi della democrazia con una iniezione di democrazia. In modo che i giovani possano guardare al futuro non come una minaccia, ma come una promessa di possibilità autentiche.
In chiusura, uno studente che studia all’estero ha affermato significativamente:”mi piacerebbe tornare presto in Italia e casomai proprio qui, nel mio Molise”.
Paolo Di Lella100 Posts
Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014
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