Andrea Greco, buona la prima!
Ieri mattina, con uno stile a dire il vero non molto appropriato per una conferenza stampa, si è presentato ai molisani – attraverso l’intermediazione, tanto vituperata dal Movimento, dei giornalisti – Andrea Greco, il giovane candidato dei 5 stelle alla presidenza della Regione Molise.
Molti i simpatizzanti che hanno riempito la Sala conferenze dell’Incubatore sociale in via Mons. Bologna, applausi scroscianti ad ogni piè sospinto, un clima da convention elettorale, tanto che il neo-candidato presidente spesso e volentieri si è rivolto direttamente ai propri sostenitori piuttosto che ai giornalisti. Questi ultimi in evidente imbarazzo, come quando – per usare una metafora sportiva – ci si reca in trasferta e ci si accomoda nel settore ospiti.
Trentatrè anni, già collaboratore del gruppo consiliare pentastellato alla Regione Molise, pare abbia rinunciato – lo ha raccontato Luigi Di Marzio, fresco di elezione al Senato, forse con un po’ troppa enfasi – ad una brillante carriera di attore.
Ovviamente non ci interessa approfondire questo aspetto – benché un pochino ci intriga visto che ci occupiamo della disciplina –. Comunque sia, c’è da dire che Andrea Greco ieri non ha affatto sfigurato, anzi. Innanzitutto ha espresso chiaramente quale sia la sua idea di giustizia: ridare a ciascuno ciò che è suo. Una dichiarazione programmatica che da sinistra potrebbe essere interpretata più o meno come la volontà di restituire alla collettività ciò che il potere fino ad ora ha concentrato nelle mani di pochi. E a dire il vero, lo stesso Greco ha dato forza a questa interpretazione dichiarando che “nel Molise hanno dato a pochi quello che era di tutti”. Dichiarazioni che si incrociano con alcuni passaggi su altre questioni cruciali, come la sanità che “deve essere pubblica e di qualità”, e i trasporti pubblici che “vanno gestiti tenendo conto dei bisogni dei fruitori”.
Gocce nel mare, ovviamente, perché cambiare rotta rispetto alle politiche messe in campo negli ultimi venti anni sarà un’impresa titanica, ma comunque, se non altro il candidato dei 5 stelle ha dimostrato di non essere così impreparato come l’establishment vuol far credere, e di voler mettere in campo una visione per lo meno keinesiana in campo economico e sociale, compiendo uno strappo rispetto alle politiche ultra-liberiste del centrosinistra.
Buona la prima, il resto lo vedremo.
Paolo Di Lella100 Posts
Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014
2 Comments
Claudia
16 Marzo 2018 at 9:52Sinceramente l’inizio di questo articolo è veramente imbarazzante. Se si tratta di una conferenza stampa, mi pare OVVIO che ci siano i giornalisti ed i fotografi… o sbaglio?
A me è parso il classico commento inutile da giornalista preoccupato di perdere il proprio posto di lavoro…
Vi ricordo che il giornalista deve raccontare quello che succede e non commentare e dare una propria impressione!
Paolo Di Lella
19 Marzo 2018 at 12:08Cercherò di rispondere con ordine:
“Sinceramente l’inizio di questo articolo è veramente imbarazzante”. Grazie, molto gentile
“Se si tratta di una conferenza stampa, mi pare OVVIO che ci siano i giornalisti ed i fotografi… o sbaglio?” Certo, non mi pare di aver espresso una critica in questo senso.
“A me è parso il classico commento inutile da giornalista preoccupato di perdere il proprio posto di lavoro…”. A quale commento si riferisce? Perché dovrei essere preoccupato di perdere il mio posto di lavoro? Tant’è che il mio giornale sono anni che non prende finanziamenti pubblici!
“Vi ricordo che il giornalista deve raccontare quello che succede e non commentare e dare una propria impressione!”. Questa è una grandissima cazzata… Dove l’ha letta?