Il Molise fischiato a Pontida

di Micaela Fanelli

Per Micaela Fanelli (PD) è urgente che il Presidente Toma chiarisca in Consiglio chi detta la linea politica in Regione

Autogol di Toma: la subalternità politica alla Lega Nord, resa con un gesto di alto simbolismo, la presenza a Pontida, non era mai stata osata da nessun molisano al vertice delle istituzioni, almeno fino ad oggi. Conferma che la nostra Regione subisce la linea decisa dalla Lega Nord, iniziata dall’imporre Mazzuto in Giunta. Abbiamo presentato un’interpellanza al Governatore e aspettiamo di sentire in Consiglio regionale le sue dichiarazioni circa la linea tenuta dall’Assessore all’immigrazione contro i Prefetti di Campobasso e Isernia.

Sarà l’occasione per capire chi detta l’agenda politica nella nostra Regione: se il Presidente e la moderazione di Forza Italia, a cui Toma dichiara di aderire (e che ricordo essere opposizione alla Lega a Roma) o la Lega stessa. E siccome la condanna politica dei comportamenti di Salvini è netta, vogliamo capire se con i suoi gesti e le sue presenze dobbiamo condannare fermamente anche Toma. Che dimostra un’eco di deriva verso destra, non quella liberale ma estrema, anche con il mancato patrocinio al Gay Pride, nascondendosi dietro improbabili motivazioni tecniche, che non mancheremo di verificare.

In Molise gli elettori hanno scelto una linea di governo di centrodestra moderato. Cosa si sta accadendo, invece? Una torsione su posizioni estreme, demagogiche, illiberali. I grillini e le altre forze politiche in Consiglio, che ne pensano? Non è questa la Regione scelta dai molisani, non è questa la Regione conosciuta per il suo volto umano, che rispetta gli obblighi internazionali e morali.

Noi pensiamo che la linea di Salvini sia da condannare con fermezza. E chiediamo a Toma di assumere una posizione politica chiara ed inequivocabile. Perché non riuscirà a mantenere l’equidistanza né tanto meno la libertà di azione, ma solo ad incassare brutte figure, come pare sia avvenuto nella visita istituzionale lombarda. E questo, sinceramente, dispiace a tutti noi. Un Presidente rappresenta tutta la sua Regione e pertanto ha la responsabilità di garantire una guida indipendente e inclusiva di tutte le sensibilità.

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