Il Forum per la sanità pubblica sul 47enne deceduto: una morte annunciata

Sul caso del cittadino molisano di 47 anni giunto a S. Giovanni Rotondo cerebralmente morto (mentre scriviamo ci giunge notizia dell’espianto degli organi), è intervenuto stamattina, con una conferenza-stampa presso il Comune di Campobasso, il Forum molisano per la difesa della sanità pubblica di qualità.

Il Presidente Italo Testa ha voluto chiarire subito e senza mezzi termini che non si è trattato di un caso di malasanità bensì di “una morte annunciata frutto di un’organizzazione balorda dell’emergenza”.

L’uomo colpito da emorragia celebrale era di Larino dove, di recente, è stato chiuso il Pronto Soccorso. La prima ambulanza disponibile per il soccorso è arrivata da Santa Croce di Magliano, visto che l’unità di soccorso locale era impegnata in un’altra emergenza (questo lo diciamo a proposito del presunto potenziamento del 118 annunciato da Toma). Il paziente quindi è stato trasportato presso l’Ospedale di Termoli dove però non si è potuto procedere ai necessari esami strumentali perché la TAC risultava sottoposta a manutenzione. Quindi la corsa disperata verso l’Ospedale di S. Giovanni Rotondo dove però i medici non hanno potuto fare altro che constatare la morte celebrale.

E pensare – ha sottolineato Testa – che questo è già il sesto o settimo caso in Molise.

Questo, dunque, è lo stato delle cose ad oggi: se subisci un grave infortunio alla testa, probabilmente non riceverai in tempo le cure necessarie. Quando si dice una questione di vita o di morte.

Non lo dice Italo Testa e non lo diciamo neanche noi, che siamo pericolosi bolscevichi, come è noto. Lo dice il Tavolo tecnico istituito dal Governo: il Piano sanitario della Regione Molise non è in grado di garantire neppure i livelli essenziali di assistenza (LEA) per quanto riguarda l’emergenza-urgenza.

Il bello è che tutto questo ci costa l’80% della spesa pubblica totale.

Chi non muore non è che comunque se la passi tanto bene. Se devi fare una mammografia – quindi parliamo di esami salva vita – devi aspettare sei mesi o più. Altrimenti devi pagare. E non solo nelle strutture private convenzionate. Da qualche tempo, all’interno degli ospedali pubblici c’è una cosa chiamata “intramoenia”: in pratica, se ti occorre una prestazione urgente ma ti hanno prospettato una lista di attesa molto lunga, puoi ottenere lo stesso servizio, con lo stesso medico, nella stessa struttura, il giorno dopo, saltando tutta la fila dei poveracci che non si possono permettere scorciatoie. Una percentuale della mazzetta finisce poi nelle tasche dei medici che si sono prestati. Il pubblico a disposizione degli interessi individuali. Il peggio che possa capitare ad una comunità.

Il Ministro Grillo, vista la gravità della situazione, ha inviato una task force per indagare su quest’ultimo tragico episodio e chissà che non scopra dell’altro. Un segnale certamente in controtendenza rispetto all’insensibilità che le Istituzioni hanno dimostrato finora, cosa che il presidente del Forum ha voluto ribadire ricordando che il Prefetto del capoluogo, tempo fa, rifiutò la richiesta di incontro avanzata dal Forum, mentre il Procuratore preferì farsi affiancare dai NAS durante il colloquio… E a proposito, Testa ha rilevato argutamente la straordinaria coincidenza nel fatto che un ex comandante dei NAS ora è il direttore amministrativo dell’ASREM.
Ma questa è un’altra storia e comunque, lo ripetiamo, sicuramente è solo una coincidenza.

Quel che è certo è che la situazione in cui versa la sanità molisana è insostenibile. Non si tratta di fare qualche correzione qua e là; il problema è il Piano sanitario nel complesso. Se la Regione destina il 40% delle risorse alle strutture private, le toglie alla rete dell’emergenza, dal momento – come spiega Italo Testa – che l’emergenza impone più spesa e meno profitto che, guarda caso, è proprio lo scopo dell’impresa privata.

Aida Trentalance, intervenuta dopo il presidente, ha detto che nel Molise si osserva l’epilogo della destrutturazione del sistema sanitario nazionale. Gli appalti esterni, la precarizzazione del personale, l’explois delle polizze assicurative e l’accreditamento delle strutture private, sono tutte modalità attraverso le quali i governi procedono spediti verso la privatizzazione dell’intero sistema sanitario.

Tutte queste morti – ha concluso la Trentalance – potevano essere facilmente evitate. C’è bisogno di cittadinanza attiva, sull’esempio di Napoli, magari, dove è stata istituita una commissione popolare sanitaria.

Intanto, il Forum invita tutti i cittadini che hanno a cuore la sanità pubblica di qualità a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato 21, dalle 19, a Larino, mentre un’altra grande manifestazione a carattere regionale si svolgerà nel capoluogo in data da destinarsi.

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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