Transumanza e transumanza
di Antonio Ruggieri
Mi è parso ingeneroso l’articolo di Rossano Pazzagli, docente dell’Università del Molise e direttore di ArIA, il centro di ricerca per il recupero e la valorizzazione delle aree appenniniche, pubblicato sul periodico “la Fonte” di luglio agosto.
Era intitolato “Contro il mito della transumanza, la riscoperta di una vera economia rurale” e prendeva (giustamente) di mira una giaculatoria sulla transumanza e sui tratturi che negli anni passati ha consentito di dissipare milioni di euro senza costrutto, con la compiacenza affatto disinteressata di amministratori senza passione, ma soprattutto senza progetto.
E mi pare che la disamina di Pazzagli colga nel segno, soprattutto quando auspica che il pastoralismo e la cultura neo-ruralista rappresenti l’impianto di un nuovo modello di sviluppo per il piccolo, tenero e marginale Molise alla fine del secondo decennio del terzo millennio.
Dicevo che l’intervento però mi è sembrato ingeneroso perché non tiene conto degli sforzi prodotti, proprio nella direzione che auspica, da tanti altri soggetti che operano sul nostro territorio e da BIOCULT, un altro Centro di ricerca dell’Università del Molise, nato per la conservazione e la valorizzazione dei patrimoni naturali e culturali, presieduto da Fabio Pilla e diretto da Letizia Bindi, che con una pluralità di competenze (agronomiche, zootecniche, antropologiche, giuridiche, economiche, sociologiche ecc.) sta provando a disegnare una prospettiva del tutto rinnovata per l’allevamento ovi-caprino innanzitutto, condotto da giovani, molti dei quali sono approdati alla dimensione rurale provenienti da altri settori di formazione.
La prospettiva ampiamente in campo per questi neo-pastori è quella di coniugare la loro attività di allevamento zootecnico con esperienze turistiche di successo nelle aree interne del nostro territorio (valga per tutte quella esaltante di “cammina, Molise!”).
Questa strategia innovativa sotto più di un profilo è stata oltretutto al centro di un convegno internazionale sulle nuove forme di pastoralismo organizzato da Biocult nel novembre del 2016, il primo giorno al “Giardino della flora appenninica” di Capracotta e il secondo presso l’Università del Molise a Campobasso.
L’esito di questo lavoro è stato pubblicato nel volume “Cammini di uomini, cammini di animali” a cura di Katia Ballacchino e Letizia Bindi, pubblicato da IBC Edizioni e presentato, oltre che a Campobasso, anche a Roma (al MIBACT), all’Università di Pescara e al Salone internazionale del libro di Torino, con un contributo di Luca Battaglini dell’Università di Torino e di Davide Porporato, dell’Università del Piemonte orientale.
Come si vede, la strada auspicata da Pazzagli è assai più che tracciata. Il tratturo, adeguatamente tutelato, può diventare una infrastruttura evocativa sulla quale s’incontrano e collaborano le nuove forme di pastoralismo, con iniziative di turismo “mitigato” che puntano alla rigenerazione delle nostre aree interne.
È una prospettiva feconda e di grande suggestione, che ha bisogno del contributo fondamentale della nostra università e dei suoi Centri di ricerca: ArIA e BIOCULT.
Antonio Ruggieri75 Posts
Nato a Ferrazzano (CB) nel 1954. E’ giornalista professionista. Ha collaborato con la rete RAI del Molise. Ha coordinato la riedizione di “Viaggio in Molise” di Francesco Jovine, firmando la post—fazione dell’opera. Ha organizzato e diretto D.I.N.A. (digital is not analog), un festival internazionale dell’attivismo informatico che ha coinvolto le esperienze più interessanti dell’attivismo informatico internazionale (2002). Nel 2004, ha ideato e diretto un progetto che ha portato alla realizzazione della prima “radio on line” d’istituto; il progetto si è aggiudicato il primo premio del prestigioso concorso “centoscuole” indetto dalla Fondazione San Paolo di Torino. Ha ideato e diretto quattro edizioni dello SMOC (salone molisano della comunicazione), dal 2007 al 2011. Dal 2005 al 2009 ha diretto il quotidiano telematico Megachip.info fondato da Giulietto Chiesa. E’ stato Direttore responsabile di Cometa, trimestrale di critica della comunicazione (2009—2010). E’ Direttore responsabile del mensile culturale “il Bene Comune”, senza soluzione di continuità, dall’esordio della rivista (ottobre 2001) fino ad oggi. BIBLIOGRAFIA Il Male rosa, libro d’arte in serigrafia, (1980); Cafoni e galantuomini nel Molise fra brigantaggio e questione meridionale, edizioni Il Rinoceronte (1984); Molise contro Molise, Nocera editore (1997); I giovani e il capardozio, Nocera editore (2001).
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