Quando la politica diventa divertente/La mattarella che si crede Mattarella
Dinanzi all’orribile strage di Genova – tragica simbologia di levatoi che perdono la funzione di unire Levanti, Ponenti e persone – alcune Regioni hanno mantenuto un rispettoso silenzio, altre hanno ritenuto politicamente corretto inviare comunicati che, diciamolo, sono praticamente indirizzati ai propri corregionali.
Anche il Molise ha espresso “vicinanza alla città di Genova, alla Regione Liguria e ai familiari delle vittime per l’immane tragedia”. Niente da eccepire. Poi però a buttare tutto nel macchiettismo ci ha pensato – indovinate chi? – la solita Aida Romagnuolo, quella che se-non-mandate-in-onda-le-mie-dichiarazioni-lo-dico-a-Salvini.
Con grande disprezzo del ridicolo, l’impavida salvinista ha perso l’ennesima occasione di tacere per esprimere in proprio, unica consigliera regionale d’Italia, il «più sofferto cordoglio per questa inaspettata tragedia capitata a Genova e ai genovesi ma anche la mia sentita e sincera vicinanza ai parenti delle tante vittime».
(Per inciso, tutti i media nazionali e liguri hanno ignorato questo cordoglio sottovalutandone il rilevante peso politico. Così, ora rischiano una denuncia a quel castigamatti di Salvini.)
Insomma va preso atto che la consigliera leghista, pur avventizia di un potere di cartapesta, si sente ormai “alta carica dello Stato” di Moiise. Non le si può negare di giocare a fare la presidente della Repubblica (da mattarella qual è). Perciò non sentendosi subalterna al Governatore ha voluto rassicurare molisani e liguri che il suo “sofferto cordoglio” era più sofferto di quello di Toma. Del resto che ci vuole a buttar giù quattro righe di solidarietà a buon mercato: non costa nulla e può rendere in termini di autopromozione. Ma non siate troppo severi, Aida Prosopopea Romagnuolo, non fa della pornografia politica ma solo gargarismi che rendono divertente la politica.
Giuseppe Tabasso364 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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