Padre Zanotelli a Campobasso. Per un’economia ecologica e sostenibile

di Redazione

Ieri pomeriggio, presso la Curia vescovile di Campobasso, nell’ambito del ciclo di incontri e conferenze organizzato dalla scuola di formazione socio-politica “G. Toniolo”, si è svolto un bel convegno dal titolo auspicioso “per un’economia ecologica e solidale”.

La star della serata – senza nulla togliere al sempre intraprendente Padre Giancarlo Bregantini, promotore dell’iniziativa – è stato padre Alex Zanotelli, il sacerdote di origine trentina, famoso per il suo impegno sociale, che molti giustamente riconducono alle lotte in difesa dei beni comuni, a partire dalla battaglia referendaria del 2011 che sancì la gestione pubblica dell’acqua.

Sono rimasti in pochi ormai, nel panorama politico nazionale, a proporre una critica efficace e concreta al capitalismo… Padre Zanotelli è uno di questi. Lo chiama “o sistema”, così come in Campania è soprannominata la camorra. E in effetti si tratta proprio di un sistema violento e antisociale come la mafia.

A partire dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, Zanotelli ha ricordato che la prima Bibbia che Dio ha dato agli uomini perché tutti la potessero leggere nella sua chiarezza e nella sua bellezza è il creato. Cosa che alcune culture – quelle più lontane dall’opulenza delle nostre metropoli – hanno ben presente. E qui ci sta tutto l’aneddoto illuminante riportato da un prete missionario di ritorno dal Guatemala. Un bambino Maya, in confessione, dice di aver peccato… la colpa di cui si autoaccusava era stata quella di aver strattonato un albero.
Questo per dire delle differente sensibilità che corre tra i popoli che vivono alla periferia dell’impero – come direbbe Naomi Klein, autrice del celebre volume “no logo” – e noi altri occidentali che rincorriamo il progresso senza fine e che, così facendo, distruggiamo il pianeta, rendendoci responsabili di un vero e proprio biocidio.

Il missionario Comboniano, che da più di un decennio vive a Napoli nel rione Sanità, ha toccato – riuscendo a rendere semplici concetti talvolta complessi – i temi delle risorse in esaurimento, delle guerre che si combattono per accaparrarsele, dell’inquinamento che si produce per estrarle, dell’innalzamento della temperatura. Tutto per assicurare il profitto di pochissime persone (le 8 persone più ricche al mondo possiedono quanto 3 miliardi di persone).

Infine è entrato nello specifico delle questioni economiche che sempre vedono come attore protagonista “o sistema”.
Da dove vengono i vostri soldi? – ha domandato padre Alex alla platea che ha riempito fino all’ultimo posto disponibile la Sala Celestino V –. Dove vengono prodotte le banconote che avete in tasca? Dalla BCE, qualcuno risponde. E pensate – ha continuato Zanotelli – che si tratti di una banca pubblica? Neanche per sogno. E il bello è che questa non fa altro che dare i soldi ad altre banche private che a loro volta li cedono a tassi molto più alti. Tutto questo genera una bolla che prima o poi scoppierà con conseguenze sociali catastrofiche.

L’ansia più grande dell’ospite della serata è senz’altro quella di rendere più consapevoli le popolazioni del destino comune a cui stiamo andando incontro. È incredibile – ha giustamente rilevato padre Zanotelli – che le più grandi multinazionali (non a caso, i giganti del web) sanno tutto di noi e noi non sappiamo nulla di loro.

Oltre all’Enciclica, padre Alex ha citato i discorsi del Papa su terra, casa e lavoro, raccolti in un volume edito da il Manifesto. Ci voleva un giornale comunista – ha ironizzato Zanotelli – per pubblicare il messaggio rivoluzionario del Papa. Così come – ci viene da commentare – ormai certi discorsi radicali provengono quasi esclusivamente dalla parte più avanzata del mondo cattolico, di cui Francesco è il massimo interprete, non a caso sempre più sotto assedio dei rappresentanti del “sistema”.

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