Il clima in cui si svolgeranno le elezioni amministrative in Turchia
In vista delle prossime elezioni amministrative che avranno luogo in Turchia il 31 marzo, due osservatori internazionali, il chimico Paolo Zammori e il medico neurologo Alfonso Augugliaro, attivisti della Ass. “Verso il Kurdistan Onlus”, hanno provato a recarsi sul posto per verificare che le consultazioni si svolgessero in un clima di legalità e di rispetto delle regole democratiche. Alla frontiera fra Iraq e Turchia sono stati respinti dalla polizia di Erdogan; tornati in Iraq hanno svolto una conferenza stampa nella sede dell’HDP e hanno comunicato la notizia telefonicamente all’attivista dell’Associazione Verso il Kurdistan e giornalista Hikmet Aslan, con cui sono partiti il giorno 15 marzo in compagnia di altri nove attivisti impegnati nella costruzione di un Ospedale a Makhmura.
La dichiarazione che segue espone i fatti che si sono verificati il giorno 24 marzo: “arrivati dall’Iraq alla frontiera della Turchia, ci sono stati ritirati i passaporti e siamo stati trasferiti in un ufficio della Polizia Turca, dove sono stati fotografati i nostri documenti e dove siamo stati accusati di essere appartenenti all’Associazione “Verso il Kurdistan” e di essere stati al Newroz di Makhmura. Sono stati scaricati contro la nostra volontà i nostri bagagli e siamo stati trasferiti in un secondo ufficio di Polizia per un secondo interrogatorio. Siamo stati accusati di essere amici del PKK. Sono riuscito a telefonare all’Unità di crisi ed informare l’Ambasciatore di Ankara e questo ha cambiato l’atteggiamento degli agenti. Ci è stato rilasciato un verbale di espulsione con la giustificazione “mancanza di visto per la Turchia”. Siamo stati costretti a percorrere un chilometro a piedi fino alla frontiera del Kurdistan iracheno, caricati su un taxi a Dohok e siamo arrivati alle 4 del mattino a Erbil. Raggiunto il Consolato (che ci ha fornito poco aiuto), ci siamo infine spostati nella sede del HDP, dove abbiamo tenuto una conferenza stampa.”
Alleghiamo inoltre il comunicato stampa dell’associazione cui appartengono gli osservatori internazionali
Sono stati fermati al confine tra Iraq e Turchia i nostri due compagni, Paolo Zammori e Alfonso Augugliaro, mentre, in autobus, erano diretti ad Amed (Diyarbakir) per partecipare in qualità di osservatori internazionali alle prossime elezioni amministrative del 31 marzo. Con il pretesto di essere appartenenti all’Associazione Verso il Kurdistan e di aver partecipato al Newroz, sono stati fatti scendere dal pullman che è subito ripartito e portati nella caserma di polizia di frontiera turca, dove è stato loro notificato l’ordine di espulsione. Oggi, i compagni, dopo aver chiesto l’intervento dell’Unità di crisi della Farnesina, incontreranno il console italiano ad Erbil e terranno una conferenza stampa per spiegare l’intera vicenda che assume contorni inquietanti soprattutto alla vigilia del voto amministrativo e la prossima partenza delle delegazioni di osservatori internazionali per le elezioni. Niente di nuovo nella Turchia del regime fascista di Erdogan che vuole entrare in Europa, mentre espelle gli europei…! Il Paese si sta trasformando in un’immensa prigione a cielo aperto, con migliaia di detenuti politici, molti in sciopero della fame, come unica forma di lotta possibile nelle carceri – e due di essi sono già morti – condizioni terribili di detenzione, arresti di massa (solo ad Amed, in occasione del Newroz, sono state arrestate 110 persone, tra le quali molti minori), mentre intere città e villaggi kurdi sono stati distrutti dall’esercito di Ankara e i loro abitanti deportati, profughi nella loro terra: e tutto questo avviene nel silenzio tombale dell’Europa che finanzia Erdogan con 6 miliardi di euro per tenersi i profughi siriani! Siamo rimasti noi, sono i popoli che devono denunciare il regime fascista in Turchia, aumentare le iniziative e i progetti di solidarietà e di cooperazione con i kurdi e con i democratici turchi colpiti dalla repressione, avviare concretamente le campagne di boicottaggio, far crescere la pressione nei confronti degli Stati europei affinché rompano le relazioni diplomatiche con il governo di Ankara.
Alessandria, lì 25 marzo 2019
Associazione onlus Verso il Kurdistan
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