Contro la repressione

“Basta repressione, vogliamo la libertà”. Recita così lo striscione degli studenti del Liceo Galanti di Campobasso, che stamattina si sono riuniti dinanzi all’edificio scolastico per dar voce alle loro richieste. Abbiamo parlato con un loro rappresentante per comprendere le ragioni della loro protesta.

Quali sono i motivi della vostra iniziativa?
Stiamo manifestando per difendere i nostri diritti, contro il clima di repressione che aleggia in questa scuola, tanto elogiata, ma che, nel concreto, non garantisce alcuni diritti fondamentali a noi studenti. Protestiamo soprattutto per la mancanza di comunicazione tra noi studenti. Infatti, recriminiamo il fatto di non poterci riunire come ci spetterebbe in assemblea, che rappresenta un momento democratico fondamentale, nell’ambito del quale gli studenti si incontrano e discutono. Prima di arrivare alla presa di posizione odierna, abbiamo tentato di parlare con la Preside in modo diplomatico, per ottenere tavoli di discussione, ma siamo sempre stati respinti. Ci è stato concesso di poterci riunire in Aula Magna in tre assemblee, ma con poche classi e in orari differenti. Ma se durante un’assemblea manca la partecipazione di tutti gli studenti dell’istituto, non si potrà mai giungere a conclusioni condivise. Così, abbiamo maturato la decisione di manifestare per far sentire la nostra voce e far comprendere che siamo una scuola unita.

I vostri insegnanti cosa pensano di questa iniziativa?
In questa scuola c’è un clima di omertà, perché gli insegnanti, pur lamentandosi come noi, hanno paura di esporsi. In qualche modo anche loro vivono lo stesso clima pesante. La maggior parte è d’accordo con noi, tranne qualcuno che, essendo “asservito”, teme di perdere qualcosa, e allora non parla. Oggi, noi siamo anche la loro voce. Noi, in realtà, riconosciamo alla Preside il merito di portare avanti tanti progetti, dando alla scuola una bella immagine, ma, mancando le basi della democrazia e il quieto vivere, tutto risulta inutile.

Cosa vi aspettate di ottenere da questa protesta?
Siamo fiduciosi. Stiamo cercando di cambiare una realtà che non ci piace. Oggi è un giorno importante, perché, dopo anni di silenzio, il Liceo Galanti si è ribellato apertamente. Inoltre, per tutelarci, abbiamo già ottenuto un incontro con l’Ufficio Scolastico Regionale, perché, dopo questa iniziativa, sicuramente ci saranno ripercussioni per noi studenti. Porteremo sul tavolo di discussione i nostri problemi e ci batteremo per ottenere di riunirci in assemblea con regolarità e senza restrizioni.

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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