Il Molise, il futuro e la sua università
di Donato Campolieti, Domenico Calleo, Chiara Iosue, Pasquale Oriente
L’elezione per il rinnovo del Rettore dell’Università del Molise avrà luogo l’8 maggio prossimo venturo. Nell’imminenza di questa scadenza di fondamentale importanza per l’intera comunità regionale, come rappresentanti di alcune forze produttive di un tessuto economico e sociale sfibrato dalla crisi economica in atto e minacciato da un futuro prossimo che dovrà confrontarsi con la prospettiva nefasta sotto più di un profilo del “Regionalismo differenziato”, vogliamo ribadire che il Molise potrà fronteggiare le sfide inedite e portentose che lo attendono, solo se la sua Università saprà essere punto di riferimento per la prospettiva del tutto nuova che dobbiamo intraprendere.
Dobbiamo lasciarci alle spalle l’assistenzialismo e la sua cultura, un ritardo amministrativo che negli anni s’è fatto immobilismo; abbiamo bisogno di trasferimento di conoscenze, competenze e d’innovazione, d’investire il patrimonio d’intelligenza collettiva che il nostro Ateneo custodisce, coltiva e irradia. Dobbiamo rigenerare i nostri territori interni, imparare a considerare il Molise un’unica città di trecentomila abitanti e i suoi centotrentasei comuni quartieri differenti di essa. Dobbiamo diffondere – fra i nostri giovani innanzitutto – la narrazione di quello che potremo diventare, delineando con rigorosa precisione la fisionomia del nostro compito, al quale dovremo attendere insieme, abbandonando la regola deresponsabilizzante della delega e abbracciando la cultura contraddittoria e feconda della partecipazione attiva.
Dobbiamo armonizzare il peso e l’importanza dei settori produttivi della nostra economia, rimettendo in equilibrio gli investimenti e le filiere produttive alle quali essi danno vita. La Sanità negli anni è diventata un buco nero che inghiotte la maggior parte delle risorse a nostra disposizione, restituendoci peraltro un servizio e una qualità della cura drammaticamente non all’altezza dei bisogni e delle necessità della popolazione. Nei tempi del vorticoso cambiamento che stiamo vivendo, saremo quello che sapremo diventare, mettendo a frutto le opportunità che ci si prospettano e costruendone altre alla nostra portata, casomai inconsuete.
Non è operazione semplice e pacifica; per delineare lo scenario operativo, riconoscere e valorizzare le nostre vocazioni più conclamate abbiamo bisogno di formazione, innovazione e conoscenza. Un patrimonio detenuto dalla nostra università che dovrà accompagnarci. Auspichiamo quindi che il rinnovamento del vertice dell’Ateneo rafforzi i legami tra l’Università del Molise e il territorio, dando impulso alla ricerca e all’economia regionale a partire dall’agricoltura, dalla cooperazione, dai beni culturali, dall’ambiente e dal turismo, che nell’insieme prefigurano il nuovo modello di sviluppo che dobbiamo realizzare.
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