25 aprile 1977 – 25 aprile 2019: 42 anni con la missione nel cuore!
di Antonio Germano
Tante volte mi sono raccontato nella ricorrenza dell’anniversario della mia partenza per la missione in Bangladesh e non vorrei ripetermi per non annoiare i tanti amici, che mi hanno seguito in tutti questi anni e sono perciò abituati a sentirmi. Per me ormai è l’autunno della missione! La novità è quella del miracolo che il Signore continua ad operare nella mia vita concedendomi la forza di girare ancora in moto nei miei ormai 80 anni e incontrare la gente dei villaggi, i miei Das, con i quali il Signore mi ha dato la grazia di identificarmi.
Come i miei amici sanno, dallo scorso ottobre 2018 la responsabilità della missione di Chuknagar, in cui dono presente da 18 anni, è stata affidata al P. Rocky David Gomes, un saveriano bengalese con 15 anni di missione in Africa, nel Chad. Io rimango al suo fianco come collaboratore: lui è il boro father e cioè, secondo un’espressione tipica bengalese, colui che comanda ed io sono il choto father e cioè colui che conta poco. Boro in lingua bengalese significa grande e si avvicina molto al significato del termine inglese boss, che non ha certo una intonazione evangelica. Choto (cioto) invece significa piccolo ed ha una intonazione molto evangelica. Infatti Gesù ci dice che per entrare nel Regno dei Cieli bisogna farsi piccoli come bambini. Scherzosamente, avvolte, dico alla gente che il p. Rocky è il boro father ed io sono il buro father. In lingua bengalese buro significa vecchio ed indica bene la mia attuale condizione.
L’esperienza che sto vivendo durante quest’anno mi richiama la kenosis di evangelica memoria, appena celebrata nella Settimana Santa: tutto quello che sta attorno a te, opera delle tue mani, devi dimenticarlo! Anche questo fa parte della missione, anzi questa è la vera missione: scomparire perché appaia la luce della Risurrezione. Solo entrando in questa dimensione si conserva dentro la gioia e si diventa portatori di gioia: la gioia del Vangelo di Gesù, Evangelii Gaudium.
Nella mia nuova condizione sono più libero di girare e incontrare gente. Quest’anno infatti ho trascorso tutta la Settimana Santa nella missione di Satkhira per dare una mano a p. Lorenzo Valoti nei numerosi villaggi che costellano la missione di Satkhira. Per lo stesso motivo, ogni fine settimana, mi reco da lui, il che significa compiere 120/130 km. in moto ogni fine settimana su strade cosparse di buche, che fanno sentire i contraccolpi nella mia schiena di ottantenne. Mi è capitato proprio il mercoledì santo.
Nel pomeriggio mi son recato a Manikar, un villaggio di Satkhira, per ascoltare le confessioni. Si è fatto buio e dovevo rientrare a Satkhira. Salgo sulla moto, avvio il motore, ma le luci non si accendono: faccio tutto il tragitto, 30 km., al lume della luna. Un po’ di incoscienza senile, ma il mio angelo mi è stato vicino. Cari amici, siamo in pieno clima pasquale e allora l’augurio che ciascuno di noi sia un testimone di Gesù Risorto, secondo il comando dato agli Apostoli: “… Sarete miei testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”.
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