“Gli Immoderati” si occupano degli “sprechi” molisani

Gli Immoderati, storico gruppo di giovani liberali sparsi per il mondo, nel proprio seguitissimo sito internet (https://www.immoderati.it/2019/06/24/il-molise-non-esiste-ma-i-suoi-soldi-si-purtroppo/) si occupa del Molise, in particolare delle potenzialità inespresse dal punto di vista turistico. Il sito ricorda che Eurostat ha certificato la regione come la meno turistica d’Europa nonostante “questo lembo d’Italia, con un po’ di seria promozione – ma affidata a professionisti del settore, meglio se di fuori regione perché liberi da immancabili ingerenze o collusioni – potrebbe far conoscere le proprie eccellenze, che pure non mancano”, citando ad esempio il paleolitico di Isernia, il teatro di Pietrabbondante, la rete di tratturi, la produzione di tartufi.

Tuttavia, analizzando nel dettaglio i fondi post-sisma del 2002, il bando “Turismo è cultura” del 2019 (1,8 milioni euro) e la “chimera del turismo di ritorno”, con numeri paradossali come il presunto milione e mezzo di molisani all’estero sbandierato in un recente convegno a Campobasso, il sito stigmatizza la pioggia di soldi pubblici, denunciando, in perfetta chiave liberale, che “le responsabilità di questo ennesimo scialacquio pubblico non ricadono ovviamente sui soggetti beneficiari, che raccolgono ciò che passa il convento, bensì su una classe di amministratori che perpetua una politica assistenziale e pregna di retorica”.

Dopo aver esposto i dati economici del recente report di Bankitalia, il pezzo si conclude ricordando la vocazione assistenziale, che tanti danni ha prodotto in tutto il Mezzogiorno, e che rappresenta “la principale zavorra di questo piccolo territorio”.

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