Il disastro della sanità molisana al di là del Decreto Balduzzi

di Lucio Pastore

Poiché sento ancora parlare della Balduzzi come causa dello sfascio della sanità molisana, voglio precisare che mentre chiude la neurochirurgia a Campobasso, questa permane e si espande con posti letto pubblici presso la Neuromed. Nel Molise nonostante la Balduzzi ci sono tre chirurgie vascolari( presso il Cardarelli, Cattolica, Neuromed) quando non potrebbe essercene neppure una. A Villa Maria è ubicata una geriatria con posti pubblici ed anche questa non potrebbe esserci in base al decreto Balduzzi.

Questo per dire che questo decreto è indicativo e non prescrittivo. Le decisioni sono prese in rapporto ad interessi politici e clientelari.

Ora assistiamo ad una levata di scudi da parte di tutti quei soggetti politici che negli anni hanno distrutto la sanità pubblica per favorire l’espansione dei privati convenzionati e trasformare gran parte del fondo sanitario in profitto per i privati.

Sono quegli stessi soggetti politici che hanno determinato pronto soccorsi intasati, pazienti buttati su lettighe in attesa di un posto letto per giorni, tempi di attesa biblici per prestazioni e ricoveri, mancanza di personale ed un debito sempre presente dopo 12 anni di commissariamento che ci obbliga a pagare tasse più alte.

È sconvolgente vederli come verginelle che si sbracciano in difesa della sanità pubblica che hanno distrutto. Sono verginelle dopo aver fornicato a man bassa per anni ed ora pretendono che il colpevole sia Giustini che sta qui da solo sette mesi.

È fondamentale procedere all’analisi dell’origine del debito sanitario e del perché permane dopo 12 anni di commissariamento. Questo per vedere quante verginelle sono davvero tali ed anche per comprendere la strada per uscire da questo sfascio senza arrivare a privatizzare un bene comune e perdere il diritto alla salute.

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