Modelli teorici a confronto sull’integrazione sociale dei migranti: l’approccio italiano

Il sistema di accoglienza italiano, si presenta, rispetto a quelli precedenti si qui esposti, come un complesso di misure e di interventi che variano a seconda delle tipo di problematiche di integrazione che vengono affrontate, infatti l’approccio adottato è simile a quello anglosassone quando l’integrazione viene semplicisticamente concepita come uno strumento per ridimensionare la conflittualità sociale tra gruppi etnici e comunità locale, una condizione in cui si assiste alla creazione di forme di distanza sociale e fisica tra gli spazi occupati.

Quando, invece, si presentano problemi economici a livello nazionale, ossia nel momento in cui fenomeni come disoccupazione e povertà destabilizzano la coesione sociale nazionale, si assiste a istanze popolari che trovano eco in azioni istituzionali finalizzate ad inquadrare il gruppo etnico come un soggetto che può integrarsi solo se lavora e si adatta alle regole del sistema sociale italiano. Da quanto detto, nella realtà sociale italiana, manca una progettualità relativa ai percorsi di integrazione per i migranti, dove per rimediare a questa mancanza sarebbe opportuno partire da una comune volontà politica capace di sostenere un serio confronto tra i diversi soggetti impegnati nella promozione dei diritti per i migranti.

Come abbiamo visto, l’integrazione dei migranti è un fatto sociale e umano che si colloca nei processi socio-economici e culturali di una società, in particolare nelle società europee prima descritte, esistono dinamiche di integrazione che si differenziano in base al tipo di cultura politica che varia da paese a paese.

Secondo la prospettiva sociologica (Mancini, Tarozzi 2017), un elemento particolarmente significativo che permette di acquisire una visione più chiara del concetto di integrazione è rappresentato da quella condizione in cui il migrante, sia esso la singola persona oppure il gruppo sociale che approdano in una nuova realtà, porta con sé una storia di vita, una biografia umana fatta di sentimenti e di emozioni, dove l’identità personale, sociale, modi di vedere e di pensare il mondo, prendono contatto con il nuovo ambiente, a quel punto si apre un canale di comunicazione tra migrante e società di accoglienza, dove prende forma un tipo di relazione sociale caratterizzata da un’esperienza umana del tutto nuova, spingendo il migrante a una ridefinizione delle sue rappresentazioni sociali attraverso il confronto con la società locale, acquisendo, in tal modo, nuove categorie di mondo vitale (Folgheraiter 2003).

Gennaro Pignalosa77 Posts

Nato a Torre del Greco nel dicembre 1975. Sociologo di formazione presso l'Università Federico II di Napoli, si è poi specializzato in discipline relative alle politiche e servizi sociali. Si occupa di orientamento universitario presso l'Università del Molise, dove collabora come assistente alla cattedra degli insegnamenti di: Sociologia e Processi di globalizzazione. Dal 2016 collabora con la rivista il Bene Comune. È impegnato in studi e ricerche sull'integrazione sociale, immigrazione e globalizzazione.

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