A Larino il Forum dei comitati per la Sanità pubblica

Un incontro molto partecipato quello che si è tenuto venerdì pomeriggio presso la Sala della Comunità per parlare ancora una volta della moribonda sanità molisana. Oltre ai relatori e ai rappresentanti dei comitati, si è registrata una buona rappresentanza di amministratori locali.

“Dietro alla mia iscrizione nel registro degli indagati c’è un chiaro disegno politico. Non sono arrabbiato, ma offeso per essere stato accusato di aver abbandonato una paziente poi deceduta, con un pronto soccorso congestionato, in cui a lavorare eravamo solo io e un collega. Proprio io che mi sono sempre dedicato agli ammalati con devozione. Fatto sta che la Neuromed continua a guadagnare con i fondi pubblici e dopo 12 anni di commissariamento i pazienti molisani sono costretti ad attendere sulle barelle, pagando anche più tasse. Allora dobbiamo rompere questo sistema politico tutto concentrato sull’interesse dei privati!”. Le parole di Lucio Pastore, primario del Pronto Soccorso di Isernia, racchiudono il senso dell’incontro, dal quale è uscito lo sconcertante quadro di una sanità ormai moribonda a causa di una politica che ha trasferito i fondi pubblici alle aziende sanitarie private accreditate. Questo binomio inscindibile politica-sanità è alla base del disastro molisano.

Il giornalista Giovanni Minicozzi, moderatore della serata, che ha preso le distanze da certa stampa non ibera, ha esordito dicendo: “L’attività pubblica del Forum prosegue anche grazie all’impegno dei comitati frentani. Ormai, sulla sanità vogliono metterci il bavaglio. Pensate che la Giunta regionale ha istituito una commissione per impedire la fuga di notizie; una cosa assurda in un ambito in cui la trasparenza dovrebbe essere la prima cosa. Addirittura in Regione c’è una task force, formata da persone pagate con i nostri soldi, che monitora tutto quanto viene scritto sui social e si arriva a minacciare chi posta cose non gradite, pretendendo anche che i commenti vengano cancellati. Il neo è rappresentato anche da una magistratura che non si muove e nel frattempo la sanità pubblica viene messa all’angolo, non riuscendo a garantire neppure l’assistenza minima”.

Al tavolo dei relatori, Italo Testa, dopo aver ribadito che il problema della sanità molisana è stato creato dall’emorragia di fondi pubblici verso i privati accreditati, ha denunciato l’abbandono da parte della stampa che ormai ignora il Forum. “Il problema è l’enorme divario tra pubblico e privato, che depaupera il primo a favore del secondo, con la scusa che la sanità pubblica costa troppo e quindi si deve porre un freno con quella privata. Prima o poi si tornerà al medico condotto e nel passo successivo al modello americano della sanità tramite le assicurazioni”, ha detto.

Presente anche Giuseppe Puchetti, sindaco di Larino, che, a proposito dell’ex Vietri, dal nuovo POS (Piano Operativo Sanitario) auspica una riapertura almeno dei reparti per acuti, dichiarandosi favorevole anche all’accorpamento con gli ospedali di Termoli e Campobasso.

Alle sue parole hanno fatto eco quelle del Consigliere di minoranza, capogruppo de Il Germoglio Vito Di Maria, che ha ricordato: “Insieme al Consigliere di minoranza Franco Rainone mi sono recato dal Commissario Giustini proponendo un progetto relativo a un modello di sanità privata. Non so se giusto o sbagliato, ma in qualche modo abbiamo pensato a una soluzione per uscire dal problema. Purtroppo, attualmente Larino e il Basso Molise sono fortemente svantaggiati, privi come sono sia di una sanità pubblica sia di una sanità privata. Non sono un esperto e mi rimetto nelle mani di chi è più ferrato, fatto sta che in ogni caso la nostra proposta non è stata accettata”.

Tra il pubblico, anche la madre di Michele Cesaride, il giovane papà morto perché una tac che non funzionava, ricordato da Giovanni Minicozzi che si è chiesto come mai Lucio Pastore è stato subito individuato responsabile, mentre dopo anni la magistratura ancora non si esprime sul colpevole del caso Cesaride.

Anna Rita De Notariis, del Comitato Basso Molise per il Bene Comune Larino e organizzatrice dell’incontro, ha ripercorso un po’ le tappe del lento smantellamento del Vietri, ricordando che sul trasferimento del reparto di Oculistica da Larino a Termoli non esistono delibere. “Siamo stati più volte dalla Ministra Grillo, dai Commissari, al Consiglio Regionale e nella IV Commissione presieduta dalla Calenda, abbiamo fatto proposte valide per avere un Punto di primo Soccorso, il reale funzionamento della Riabilitazione che poteva essere collegata all’Ortopedia di Termoli e un reparto per malattie di difficile guarigione, ma ci siamo solo illusi”, ha detto.

Presente anche l’Onorevole Rosalba Testamento, che ha ricordato il suo tentativo di portare in Parlamento, inserendole all’ordine del giorno, le tematiche della sanità molisana, nonostante gli attacchi giunti da più parti, e ribadendo il suo impegno e il suo sostegno ai comitati.

Con veemenza, Carolina Mancini, del Comitato Civico Frentano, ha parlato di una politica che ha affossato la sanità pubblica e di una Regione divenuta preda di un sistema basato sull’intimidazione. Ha affermato che bisogna chiedere le dimissioni dell’attuale Governo regionale, lottando e combattendo i poteri forti.

Presente anche il Comitato Voglio Nascere a Termoli, rappresentato dall’Onorevole Laura Venittelli, che ha parlato della battaglia intrapresa per il punto nascite del San Timoteo, e da Cinzia Ferrante. Marcella Stumpo, Consigliera di minoranza del Comune di Termoli, partendo dall’articolo 32 della Costituzione, con forza ha chiesto di combattere uniti anche scendendo in piazza e scioperando, chiedendo che i sindaci indicano Consigli monotematici sulla sanità.

L’intervento del Consigliere regionale dei 5Stelle Valerio Fontana ha messo in evidenza il grave problema delle tasse pagate dai molisani per l’extrabudget, che non vengono poi riversate sulla sanità. Ha detto: “Da vent’anni Aldo Patriciello decide chi deve governare la nostra regione. Lui sceglie i Presidenti che si avvicendano. Dobbiamo rompere il connubio politica-sanità! Noi siamo la regione con più mobilità passiva, perché ci andiamo a curare fuori”.

Ha chiuso il dibattito la sempre presente Aida Trentalance, che ha sottolineato l’importanza della sanità pubblica, l’unica da cui i molisani possono esigere cure, perché i privati scelgono i pazienti e le loro strutture sono prive di pronto soccorso. “Bisogna fare proposte sui reali bisogni. Ci dicono che mancano le risorse, ma in realtà vanno ai privati accreditati. Dobbiamo lottare tutti uniti. Non ci devono essere differenze tra i vari centri molisani, perché le guerre tra poveri non portano a niente”.

Foto: copyright termolionline.it

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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