All’ombra del virus, invito alla creatività
di Mario Antenucci
All’ombra della brutta bestia “coronavirus”, nel chiuso delle nostre case, nell’osservanza delle regole civili prima e istituzionali poi, con la speranza di allontanare il pericolo, che incombe giorno dopo giorno incessantemente, calmare la paura, abbassare il peso psicologico indotto, ci viene spontanea la domanda: cosa possiamo fare?
Di fronte a questa pandemia, oltre ad osservare le regole, la nostra emotività deve essere controllata e continuare a vivere per un istinto di sopravvivenza connaturale ad ogni essere. Rifugiarsi in un luogo più disabitato dell’universo? In questo luogo imprevedibile e in questa dissoluzione del tempo, senza gli “altri” con cui confrontarsi (figli, nipoti, amici, parenti) cosa la nostra psiche ci suggerisce?
In questo ambiente apocalittico, a giudizio nostro, c’è una via d’uscita, si può sfuggire all’invadenza dei dati: è il rifugiarsi nelle tante espressioni culturali più alte, quali la lettura, la scrittura, la poesia, il disegno, la pittura, la scultura, la musica. Sono tutte manifestazioni profonde dell’animo umano.
E allora, in questo periodo nebuloso, che speriamo rischiari presto, dobbiamo trovare la forza di uscire dal tunnel illuminandoci con la lettura, la scrittura, la pittura, l’ascolto della musica e la lettura della poesia. E’ bello sedersi sul divano di casa e, oltre a seguire il programma tv preferito, suggerisco e invito a leggere un romanzo, un libro di poesie, provare a scriverle e condividerle, dando così sfogo al nostro ingegno.
Così facciamo vagare, divagare e respirare il nostro cuore e la nostra mente.
E allora via alla nostra creatività. Auguri a tutti.
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