Cosa c’entra Giustini con i detrattori di Papa Francesco?
La puntata di Report andata in onda lo scorso lunedì ha puntato i riflettori, tra le altre cose, sulla campagna anti-Bergoglio portata avanti da alcuni ambienti del cattolicesimo, in primo luogo negli Stati Uniti, che considerano il Pontefice niente meno che la causa del coronavirus.
John-Henry Westen, direttore di Life site news, uno dei siti ultracattolici più seguiti del mondo, ha affermato addirittura che “questa epidemia è il risultato del tradimento compiuto dal Papa contro nostro Signore”. Secondo Westen Papa Francesco avrebbe profanato la santa comunione concedendola ai divorziati e questo avrebbe scatenato l’ira divina. Questa tesi è stata rilanciata da numerosi predicatori negli USA e da decine di siti ultracattolici nelle scorse settimane.
Le accuse di idolatria contro Bergoglio erano iniziate qualche mese fa quando, in occasione del sinodo sull’Amazzonia, il Pontefice aveva accolto in Vaticano le statuine di Pacha Mama, un’antica divinità Incas che per i popoli dell’Amazzonia simboleggia la madre terra. Per porre rimedio al terribile sacrilegio un ultraconservatore austriaco si era filmato mentre rubava le statuine dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina per poi gettarle nel Tevere.
Ironia della sorte, l’autore del gesto, Alexander Tschugguel, risulterà successivamente egli stesso positivo al coronavirus.
A lanciare la campagna anti Bergoglio, comunque, sono stati esponenti delle gerarchie vaticane tra cui Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico degli USA che in diverse interviste ha indicato il coronavirus come una punizione divina contro peccati mortali come aborti, omosessualità e divorzi.
In questo dibattito ha preso una posizione netta anche il Cardinale Leo Burke che in un documento ufficiale spiega che “la pestilenza è effetto dei nostri mali originari e di quelli attuali”.
Burke è il patrono dell’ordine sovrano militare di Malta e in Italia è il principale riferimento del mondo ultraconservatore cattolico.
È stato inoltre presidente dell’associazione Dignitas Humanae di Steeve Bennon, consigliere di Trump e fondatore di Cambridge analytica, la società che ha violato 50 milioni di profili facebook condizionando l’esito delle elezioni Usa e del referendum sulla brexit e che ha posto di recente in Italia la scuola internazionale di sovranismo, precisamente a Trivulzi, in una splendida abbazia del 1300 ottenuta grazie alla presentazione di documenti anomali e per la quale non è stato finora versato neanche un euro di canone.
Il Cardinale Burke, fra l’altro, è presidente della Fondazione Sciacca, un’associazione filantropica cattolica di orientamento ultra conservatore che ha firmato protocolli di intesa con il Ministero della Giustizia e con l’Agenzia Industria e Difesa, l’ente pubblico che si occupa di fornire munizioni ed esplosivi all’esercito. Una fondazione completamente sconosciuta tranne che nei posti e tra la gente che davvero conta in Italia.
Negli organismi direttivi c’è il capo dei servizi segreti, Sua Eccellenza il Prefetto Gennaro Vecchione, Giudici del Consiglio di Stato, banchieri del calibro di Ettore Gotti Tedeschi, ex direttore dello Ior e generali dell’esercito, tra cui anche il Generale della Guardia di Finanza Angelo Giustini, Commissario ad acta della sanità della Regione Molise. Giustini dunque è componente del Comitato scientifico presieduto da Don Bruno Lima che recentemente ha preso il posto del senatore Matteo Salvini.
Sarebbe interessante apprendere dal diretto interessato il senso del suo impegno all’interno di tale sodalizio.
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