Oggi sciopero virtuale degli ambientalisti/Le tartarughe marine, una storia da raccontare

Oggi, 24 aprile, tramite vari hashtag come #DigitalStrike o #ClimateStrikeOnline il movimento Fridays for Future lancia uno sciopero globale online per ricordare che il Covid è una catastrofe annunciata e che la lotta per il clima deve proseguire per scongiurare nuove pandemie dovute alla mancanza di rispetto del Pianeta. Quella esplosa ha fatto registrare positivi cali di emissioni nocive, ma giustamente si teme che tutto sarà come prima.

Ai grandi della terra che si ostinano a non riconoscere le alterazioni degli ecosistemi (Trump, Bolsonaro & Co.) un qualunque bambino simpatizzante di Greta Thumberg potrebbe raccontar loro la triste storia delle tartarughe marine.

Questi stupendi rettili acquatici depongono uova nella sabbia ed è grazie alla temperatura che si determina un perfetto rapporto sul sesso dei nascituri. Infatti la temperatura meno calda della parte inferiore delle uova favorisce la nascita di maschi, mentre la parte superiore, più vicina alla sabbia e quindi più calda, favorisce la nascita di femmine. E’ grazie a questa “diversità” che da ogni covata nascono esattamente 50 maschi e 50 femmine.

Ma cosa sta succedendo? Succede che per l’aumento delle temperature oggi nascono troppe femmine e pochi maschi. Dunque, avanti così e tra qualche anno addio tartarughe. Una semplice, istruttiva lezione per coloro che, per ragioni economiche e interessi politici, fanno orecchie da mercanti alle deforestazioni, alterazioni ecologiche, alle interconnessioni della natura e al legame tra virus e cambiamenti climatici.

Papa Bergoglio predica che non si può rimanere sani in un mondo malato. Gli scienziati affermano da decenni che, prima o dopo, arriva quello che succede dall’altra parte del mondo e che per salvarsi occorre investire nella Terra, rinunciare ad alcuni consumi (la carne ad esempio) e che per questo obbiettivo è fondamentale quella cosa chiamata cooperazione.

Ma vai a parlare di cooperazione, di visione sovranazionale dei problemi e di solidarietà in un mondo bacato da nazionalismi, populismi, sovranismi.

Giuseppe Tabasso363 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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