Tonino Bussone, una vita di corsa
“Ciao Tonino!..Uè ciao ciao, eh mò teng c’ fà” era solito ripetermi spesso e volentieri quando lo incrociavo di corsa tra Viale Elena e Piazza Pepe. In pista o per le strade del centro, non fa differenza.
Atleta di assoluto livello quando andavano di moda le Superga bianche e blu e le tute si compravano a Corso Bucci, Tonino Bussone è stato uno dei totem dello sport molisano, un vero e proprio padre fondatore. Per cinquant’anni il suo nome è stato legato a doppio filo alla Polisportiva Molise, la più antica e gloriosa società di Atletica Leggera della regione. Migliaia di giovani, grazie alla sua guida, hanno trovato rifugio e soddisfazione nello sport. Il “quartier generale” era il campo scuola, oggi intitolato ad un altro grande sportivo, Nicola Palladino.
Sono nato e cresciuto a Fontanavecchia per 15 anni, ricordo perfettamente il viavai di persone che affollavano l’ingresso che portava a quella pista un po’ sgangherata. Mi intrufolavo a vedere gli allenamenti, perché nonostante il richiamo del Dio pallone a Selvapiana, ho ereditato da mio nonno (per anni è stato giudice di gara) la passione per l’atletica e avrei sempre voluto cimentarmi nel salto in lungo come quei ragazzi con la maglietta rossa e la scritta bianca “Pol. Molise”.
Molti di loro sono diventati atleti veri e riconosciuti, altri oggi sono cittadini, lavoratori, genitori che tengono bene a mente l’eredità formativa lasciata a tutti loro da Tonino. Uno che ha vinto gare, allenato atleti pluripremiati e portato la torcia olimpica nel 2006, ma che, allo stesso tempo, faceva dell’umiltà, della cordialità e del sorriso il suo biglietto da visita.
Ed è così che voglio ricordarlo, con quel sorriso buono che ogni campobassano porterà nel cuore.
Michele Colitti30 Posts
Nato a Campobasso nel 1985, ha studiato Media e Giornalismo presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Collabora con la rivista "Il Bene Comune" dal 2010. Giornalista pubblicista dal 2014.
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