MANIFESTO PER IL FUTURO DI UNA PICCOLA REGIONE IN BILICO
Il coronavirus è un campanello d’allarme che ci sta facendo ancor meglio comprendere l’insensatezza del mondo nel quale viviamo; la pandemia può essere un’opportunità (tragica e perniciosissima) per dare senso e prospettiva ad un nuovo umanesimo, ormai indispensabile.
Le regole del mercato non ci salveranno dalle catastrofi che s’annunciano.
Se negli ultimi trent’anni ci hanno fatto credere che la competizione avrebbe regolato e ordinato la scena dell’economia e di conseguenza le nostre vite, dobbiamo ripartire dal convincimento che solo la collaborazione fra le persone e i territori potrà rigenerare le comunità, rifondandole su obiettivi e valori del tutto diversi.
Nell’ambito delle contraddizioni economiche e ambientali già evidenti nel modello di sviluppo seguito finora, l’esperienza della pandemia pone al centro quella tra il diritto al lavoro, alla socialità, alla libertà di ciascuno e la tutela della salute pubblica. Ne discende la necessità di ridisegnare completamente l’organizzazione del lavoro, l’urbanistica e lo stesso nostro modo di vivere il territorio, il sistema sanitario e quello dell’istruzione e della ricerca scientifica. L’obiettivo non va solo invocato, ma perseguito fattivamente con un concreto progetto politico da costruire subito.
Il Molise, in questa prospettiva può diventare una regione/laboratorio, trasformando le sue deficienze (la marginalità e la risibilità della sua condizione, lo spopolamento) in un vantaggio clamoroso e paradossale.
Un altro Molise è possibile davvero, ma a patto che sappiamo risanare e riabilitare il nostro Spirito Pubblico vilipeso e mortificato, dando vita alla prima rivoluzione della nostra storia.
La “prima rivoluzione molisana” dovrà essere autentica, innovativa e solidale, ma soprattutto pacifica, basata sulla partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, sulla cura e la coltivazione del bene comune; sulla Costituzione e sulla cultura del lavoro buono, dei suoi diritti e anche dei suoi doveri. Una rivoluzione basata sulla cooperazione e sulla programmazione armoniosa; che si muova nel mercato, ma in quello allegro e colorato dei rioni delle nostre cittadine e delle piazze dei nostri paesi, anziché in quello asettico, spietato e criminale della finanza.
Il Molise, i suoi 300.000 abitanti ancora residenti, devono fare una rivoluzione dei bisogni e dei consumi, ripensando ai tempi e ai modi della loro esistenza. Meno merci e più valori. Più servizi e meno supermercati, e quelli necessari aperti a turno la domenica e le feste comandate; più scuola, più università, cultura, ricerca e innovazione; più sanità pubblica con la privata chiamata a svolgere un ruolo programmato e complementare, con maggiore integrazione tra servizi ospedalieri e medicina primaria, secondo criteri di accessibilità ad un’assistenza sanitaria sistemica, integrata, continua e verificabile; più ruralità, agricoltura biologica e produzioni tipiche, ma raccontate con una lingua colta e contemporanea. Meno rifiuti, tutti differenziati e poi riciclati; recupero e riqualificazione dei fabbricati invece di nuove costruzioni; tutela ambientale e paesaggistica; trasporto pubblico efficiente e sostenibile per un turismo selezionato e di qualità; una cultura e una sensibilità non più senile, conservatrice, servile e d’apparato. Poche infrastrutture, funzionali e indispensabili, e infostrutture diffuse capillarmente su tutto il territorio; internet veloce che metta in rete i nostri 136 comuni, anche quelli minuscoli e spopolati. Accoglienza e integrazione di chiunque voglia risiedere con noi, in modo da affrontare con rigore e serietà la nostra questione fondamentale, quella demografica. Un nuovo rapporto, amichevole e maturo con i tanti nostri corregionali residenti altrove nel mondo, che rappresentano un patrimonio prezioso e mai messo a frutto.
Il Molise, per la sua prima rivoluzione, prima di tutto, ha bisogno della letteratura, del cinema, della musica, del teatro, delle arti visive e della comunicazione, di conoscenze tecniche e scientifiche capaci di alimentare una cultura della ricerca e della sperimentazione.
Tutto questo dobbiamo inaugurarlo mentre sconfiggiamo il coronavirus, assimilando la lezione che questa battaglia esiziale ci lascerà in dote.
Dobbiamo fare affidamento sulla nostra Chiesa, sul nostro sindacato, sulle associazioni di categoria, professionali e su quelle ambientaliste e culturali; su tutti quelli che possono contribuire a ridefinire l’impianto e la prospettiva della nostra comunità perché, in definitiva, quello che diventeremo dipenderà da quello che noi sapremo diventare.
Solo se sapremo fare così, probabilmente, andrà tutto bene.
Teniamolo presente, anzi futuro.
PRIMI FIRMATARI
- Isabella Astorri – Presidente della Società Italiana per i Beni Culturali del Molise
- Angelo Bavaro – statistico
- Umberto Berardo – docente e scrittore
- Letizia Bindi – Antropologa, docente dell’Università del Molise
- Padre Giancarlo Bregantini – Arcivescovo di Campobasso-Boiano
- Antonietta Caccia – Presidente del Circolo della zampogna di Scapoli
- Michele Colitti – giornalista, redattore de il Bene Comune
- Donato Campolieti – Direttore CIA del Molise
- Alberto Conti – Fondatore e Direttore della Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Paolo Borsellino”
- Ermanno D’Andrea Presidente della D’Andrea SpA
- Antonio De Lellis – presidente di Attac Italia
- Paolo De Socio – Segretario della CGIL dzel Molise
- Paolo Di Lella – giornalista, redattore de il Bene Comune
- Pasquale Di Lena – agronomo, coordinatore del comitato scientifico del biodistretto dei laghi frentani
- Sebastiano Di Maria – agronomo e docente Unimol
- Anna Maria Di Pietro – redattrice de il Bene Comune
- Giuseppe Di Pietro – giornalista, presidente dell’Assostampa del Molise
- Lino Gentile – sindaco di Castel del Giudice
- Giovanni Germano – Architetetto, coordinatore di “cammina, Molise!”
- Antonella Golino – Dottore di ricerca
- Andrea Grosso – graphic designer
- Giovanni Iannantuono – Ricercatore ENEA
- Chiara Iosue – Presidente di Legacoop Molise
- Norberto Lombardi – storico dell’emigrazione
- Gino Massullo – storico, condirettore di Glocale
- Carmine Mastropaolo – ferroviere
- Emilio Natarelli – architetto
- Antonio Ruggieri – direttore de il Bene Comune
- Rossano Pazzagli – storico, Università del Molise
- Michele Petraroia – Rete piccoli comuni
- Giovanni Petta – insehnante
- Stefano Sabelli – Teatro del Loto di Teatrimolisani coop.sociale
- Franco Spina – membro della segreteria CGIL Abruzzo e Molise
- Leo Terzano – presidente dell’ISDE (medici per l’ambiente) del Molise
- Loreto Tizzani – docente di Scienze
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con nome, cognome e qualifica
con oggetto “Aderisco al Manifesto”
HANNO GIA’ ADERITO
– Marco Petrella, geografo, Università del Molise
– Luciana Tomassone, avvocato del Foro di Campobasso
– Giampiero Castellotti, presidente associazione e giornale “Forche Caudine”
– Margherita Penna, pensionata (settore Scuola)
– Lillina Brunetti, responsabile dipartimento infrastrutture Cgil Molise
– Antonio Amantini, Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Molise
– Vincenzo Lombardi, direttore Archivio di Stato di Campobasso e di Isernia
– Silvana Maglione, responsabile Mondialità Caritas diocesana Campobasso Bojano
– Francesco Capalbo, insegnante
– Franco Novelli, insegnante
– Marinangela Bellomo, cultore della materia in Storia del territorio e dell’ambiente, Università degli Studi del Molise
– Anna Maria Salina, precaria
– Roberta Iacovantuono, Coordinatrice Associazione “Giuseppe Tedeschi”
– Giorgio Arcolesse, Consulente Finanziario
– Ivo Stefano Germano, sociologo dei nuovi media, Università del Molise
– Luca Ciarla, musicista
– Marinella Ciamarra, insegnante e giornalista
– Katia Ballacchino, Antropologa Culturale
– Nicola Muccino, bancario
– Teodoro Colagrossi, avvocato
– Roberto Parisi, storico dell’architettura e della città
– Roberto Colella, giornalista e docente
– Leonardo Bellotti, architetto
– Francesco Manfredi Selvaggi, architetto
– Hikmet Aslan, giornalista pubblicista
– Roberto Barone, musicista
– Nicola Frenza, presidente OML
– Gianni Spallone, letterato in pensione ed ex docente a La Sapienza
– Grazia Minotta, ex docente in pensione
– Domenico Calleo, Presidente Confcooperative Molise
– Manuela Cardarelli, Presidente Legambiente Molise
– Ilaria Zilli, storica dell’economia e docente Università del Molise
– Luigi De Rosa, avvocato
– Antonio D’Andrea, animatore del movimento-associazione “Vivere con cura”
– Brunetto Mori, insegnante di Storia e Filosofia di Arezzo
– Annunziata Iannetta, avvocato
– Tiziana Verlengia, imprenditrice
– Riccardo Ialenti, avvocato
– Giuseppe Tabasso, giornalista e scrittore
– Giuseppe Forcione, avvocato
– Pina Di Cienzo, insegnante
– Pasquale Ciocca, giornalista e addetto stampa
– Antonietta Santilli, già Direttore Archivio di Stato di Isernia e Funzionario Soprintendenza Archivistica Abruzzo e Molise
– Vittoria Todisco, giornalista
– Luciano GIaccherini, biologo
– Candido Paglione, sindaco di Capracotta
– Fabio Palma, Global partnership manager IED
– Mario Menchetti, ferroviere
– Saverio Perrella, elettrotecnico
– Alessio Papa, insegnante
HANNO ADERITO LE SEGUENTI ASSOCIAZIONI
– Associazione Culturale il Bene Comune
– Associazione Culturale Limiti Inchiusi
– Teatrimolisani coop.sociale
– Circolo della Zampogna di Scapoli
– MAACK Kalenarte Museo d’arte contemporanea di Casacalenda
– Associazione culturale “La Terra” di Duronia, organizzatrice di “cammina, Molise!”
– Casa del Popolo di Termoli
– Associazione “Giuseppe Tedeschi”
– Uniti per la Costituzione
– Associazione Forche Caudine
– Società per la Protezione dei Beni Culturali del Molise
– Legambiente Molise
– Associazione Culturale La Comunicazione Diffusa di Bologna
– Osservatorio Molisano sulla Legalità
– Confcooperative Molise
– Associazione Culturale Pepe Mujica AREZZO
13 Comments
Nicola
23 Gennaio 2018 at 17:09Sottoscrivo!
Michele Colitti
23 Gennaio 2018 at 17:12Caro Nicola, mandaci una mail all’indirizzo apposito.
Grazie in anticipo
Nicolino Galasso
26 Gennaio 2018 at 8:57Sottoscrivo
Nicolino Galasso
Ingegnere Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
Orestina Di Rienzo
2 Febbraio 2018 at 16:05Sono una donna che ama la sua Terra e crede in essa come Maestra di Vita
Orestina Di Rienzo
2 Febbraio 2018 at 16:05Sottoscrivo!
Nadia De Pascale
2 Febbraio 2018 at 20:08bel progetto da promuovere e sostenere
filippo poleggi
10 Febbraio 2018 at 20:18anche noi dovremo fare i conti con quello che è diventato il web con i social, cloache infestate al 90% da energumeni verbali, odiatori strumentalizzati, ignoranti che pontificano con consensi incredibili, frutto e generatore della decadenza della poilitica e della democrazia, terreno di coltura del populismo più becero. Basteranno le comunità connesse e dialoganti. Ma si può consentire l’anonimato ? E’ libertà d’espressione quella di un cretino che alle sei del mattino lancia un accusa che diventa virale che distrugge vite e menti ?
?
Nicolino Civitella
12 Febbraio 2018 at 10:29Sottoscrivo il manifesto sia perché apprezzo l’iniziativa sia perché riconosco che l’Associazione rappresenta per la nostra Regione un qualificato punto di propulsione sul piano culturale politico e civile. Peraltro l’impegno profuso nell’approfondimento delle tematiche legate alla nostra Regione è assai vasto e di notevole spessore.
E tuttavia ho qualche osservazione nel merito della proposta. Ve le segnalo perché penso che meglio si onora la materia trattata se la si fa oggetto di un autentico confronto dialettico.
Giancarlo Albino
12 Febbraio 2018 at 10:32ho sottoscritto il Manifesto della Cultura per il Futuro del Molise, da me condiviso in ogni sua parte.
Ciò premesso, accettando l’invito alla partecipazione, vi segnalo che la Camera dei Deputati ha approvato in data 12.05.2016 il disegno di legge 2383 con cui si introducono norme particolarmente innovative in materia urbanistica, miranti a contenere il consumo di suolo nonché a valorizzare e rilanciare l’attività agricola. Esso ha già ricevuto approvazione dalla Camera dei deputati in data 12 maggio 2016, ma al Senato, pur munito del parere favorevole delle Commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 2ª (Giustizia), 5ª (Bilancio), 6ª (Finanze), 7ª (Pubbl. istruzione), 8ª (Lavori pubblici), 10ª (Industria), 12ª (Sanita’), 14ª (Unione europea), è da oltre 500 giorni arenato presso le Commissioni riunite 9ª (Agricoltura e produzione agroalimentare) e 13ª (Territorio, ambiente, beni ambientali) in sede referente. Il sospetto, più che fondato, è che le lobbies vogliano farlo naufragare definitivamente e la prossima legislatura che, come da sondaggi, sarà dominata dalle destre, non farà mancare un proprio contributo in questo senso.
L’Italia – e segnatamente la nostra Regione – ha bisogno di difendere la qualità della vita, la bellezza del nostro paesaggio e la genuinità dei nostri prodotti agricoli dalle aggressioni della speculazione edilizia che negli ultimi anni, malgrado la crisi economica, si è manifestata più violenta ed accanita che mai.
Questo d.d.l. è l’occasione da tempo attesa e che ci deve esser data per mettere un freno a tutto ciò.
Sarebbe bene fare cenno di quanto innanzi anche nella carta programmatica da voi elaborata atteso che i capitoli più importanti di cui essa si compone si inquadrano nella medesima filosofia che ha ispirato il ddl.
Né sarebbe sbagliato se dalle colonne del periodico “Il Bene Comune” partisse un’iniziativa intesa a sensibilizzare l’opinione pubblica molisana in tal senso.
Michele Colitti
13 Febbraio 2018 at 10:51Grazie per lo spunto Giancarlo
Gianfranco ROSSODIVITA poeta
21 Febbraio 2018 at 19:04Condivido il principio e l’idea.
Gianfranco ROSSODIVITA poeta
21 Febbraio 2018 at 19:05sottoscrivo…
Flora Lalli
12 Ottobre 2018 at 0:38Volentieri sottoscrivo !