Appunti per la Next Generation EU

Dietro la gigantesca manovra economica europea c’è un traguardo finale, très politique

L’attesissima proposta lanciata dall’Unione Europea ha incassato un diluvio di commenti largamente positivi, talvolta entusiasti, come risulta dalle aperture dei principali giornali italiani ed europei.

Ecco alcuni titoli: Scossa, Svolta, Maxipiano, Dulcis in fund, L’Italia respira, L’Europa attraversa il Rubicone, Un brutto momento per odiare l’Europa, Giornata nera per Salvini e Meloni, Un revirement économique spectaculaire,Le choix fort et très politique de von der Leyen, All’Italia la fetta più grande, L’Italia fa il pieno,Milliarden-Paket der EU: Italien wird Hauptprofiteu (all’Italia il massimo profitto). Guarda caso, gli unici quotidiani a non aprire col Piano EU sono stati, senza una sola eccezione, quelli della destra antieuropea.

Comunque il dado è tratto ed entro 20 giorni il “Milliarden-Paket” sarà negoziato Paese per Paese in obbligo alla legge (pessima e da cambiare) sull’unanimità delle decisioni. Non sarà semplice, ma poiché il Pil dei 4 Paesi contrari (Olanda, Austria, Svezia e Danimarca) è solo il 14 per cento del Pil europeo, mentre quello dei 4 favorevoli (Francia, Germania, Italia e Spagna) ammonta al 64 per cento, si capisce chi ha il coltello dalla parte del manico (e pensate che fortuna è stata la Brexit!).

Naturalmente, ora c’è da trattare su ripartizioni, controlli, modalità d’impiego, tempistica e capacità di spesa che per l’Italia ammonta a 172,7 miliardi vincolati alla realizzazione di quattro priorità: Green, Digitalizzazione, Sostenibilità e Inclusione sociale. Dunque una manovra gigantesca, paradossalmente dovuta alla devastante pandemia cha ha sconvolto il mondo, ma che rimane di portata storica, per noi e soprattutto per la Next Generation cui è simbolicamente, intestata.

Quando avremo superato l’impellenza del salvataggio da Covid, ci troveremo dunque dinanzi a un cambio di prospettiva in un’ottica di solidarietà sovranazionale. Un cambio che da ora e di colpo rende obsoleti i tradizionali schieramenti politici arroccati su anacronistiche rivendicazioni nazional populiste. Le nuove generazioni, italiane ed europee, devono perciò aver chiaro quello che c’è davvero dietro il traguardo finale del Piano lanciato il 27 maggio: una unione politica dopo quella economica. C’è un’Europa mamma non matrigna, fatta di figli non di figliastri, che punta a un ruolo di potenza rispettata – e imitata – in tutto il mondo.

*Postilla – Sono temi bollenti, spesso messi sotto i tappeti o all’ombra di campanili. Mi riprometto perciò di tornarci, magari solo per un aiutino a chi sta per affrontare gli esami di maturità

Giuseppe Tabasso362 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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