In cammino per la cura della casa comune
Il 18 giugno 2020 è stato presentato in Sala stampa Vaticana il Documento “In cammino per la cura della casa comune”, diffuso in occasione del quinto anniversario dell’Enciclica “Laudato si’“.
Il testo è stato redatto dal “Tavolo interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale”, creato nel 2015 per analizzare come promuovere e attuare l’ecologia integrale. Ne fanno parte le Istituzioni collegate alla Santa Sede maggiormente impegnate in questo ambito, alcune Conferenze episcopali e Organizzazioni cattoliche.
Pur redatto prima della pandemia da Covid-19, il documento mette in luce il messaggio principale dell’Enciclica “Laudato si’”: tutto è connesso, non vi sono crisi separate, bensì un’unica e complessa crisi socio-ambientale che richiede una vera conversione ecologica.
La prima parte si apre con il richiamoalla necessità di una conversione ecologica, un cambiamento nella mentalità che porti alla cura della vita e del Creato, al dialogo con l’altro e alla consapevolezza della connessione profonda tra i problemi del mondo.
La seconda parte affronta più direttamente i temi ambientali, affrontando questioni quali:
- la condanna dello spreco alimentare come atto di ingiustizia, l’invito a promuovere un’agricoltura “diversificata e sostenibile”;
- l’accesso all’acqua come “diritto umano essenziale”, la riduzione dell’uso di plastiche usa-e-getta, la lotta all’inquinamento delle falde acquifere;
- il richiamo a ridurre l’inquinamento, a de-carbonizzare il settore energetico ed economico e ad investire in energia “pulita e rinnovabile”, accessibile a tutti, così da rispondere “ai bisogni delle popolazioni più povere e limitare il riscaldamento globale”;
- la promozione di stili di vita e modelli di consumo sostenibili, che “rispettino gli ecosistemi e la limitatezza delle risorse naturali”;
- l’urgenza di promuovere una “economia circolare”: alternativa ad un sistema lineare basato su produzione-utilizzo-smaltimento.
- infine, il documento guarda alla questione climatica, consapevole del fatto che essa ha “una profonda rilevanza” ambientale, etica, economica, politica e sociale, “incidendo soprattutto sui più poveri”: paradossalmente, essi sono “i meno responsabili del riscaldamento globale”, ma ne subiscono maggiormente le conseguenze perché non hanno la possibilità di tutelarsi.
0 Comments