Il Tibet è sul Matese
di Francesco Vitale
La bellezza incontaminata e talvolta selvaggia del Molise è nota a tutti, almeno a queste latitudini, ma non sono abbastanza conosciuti, neanche agli stessi molisani, alcuni scorci davvero imperdibili. I sentieri del Matese, per esempio, sono percorsi da molti appassionati ed esperti, ma meriterebbero una maggiore attenzione da parte del grande pubblico della regione e non solo. In queste settimane, inoltre, si è parlato molto delle cascate di Carpinone e degli altri salti acquatici dei corsi d’acqua del Molise. Un ulteriore esempio di passaggio davvero affascinante è quello del cosiddetto ponte tibetano di Roccamandolfi!
Non si tratta di un vero e proprio ponte sospeso di corde e legno, ma di una struttura ben più sicura in acciaio, tuttavia lascia la stessa emotività di un passaggio avventuroso, visto il profondo precipizio visibile sotto i piedi. Una passerella lunga alcune decine di metri che congiunge le due sponde del canyon aperto dal passaggio del fiume Callara che, certamente, merita di essere percorso.
In prossimità del ponte tibetano, peraltro, ci sono i resti di un castello di epoca longobarda che domina la vallata con maestosa serenità.
In questa estate in cui non ci sarà grande possibilità di muoversi e di viaggiare, riscopriamo la bella terra di Molise e tutti i suoi scorci più nascosti e affascinanti!
Francesco Vitale83 Posts
È nato a Campobasso nel 1981. Laureato in Giurisprudenza, è Consulente Finanziario dal 2006 e abilitato all’esercizio della professione forense dal 2008. Opera nel settore culturale sin da giovanissimo con la compagnia teatrale “Maschere Nude - Amici del teatro Pirandelliano” e dal 2012 si occupa di produzioni teatrali e cinematografiche con INCAS Produzioni, fondata con William Mussini e Roberto Faccenda. È autore del libro “Ciak in Molise” (ed. Gump, 2020), in cui affronta il tema delle potenzialità del settore cinematografico in Molise.
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