In memoria della Biblioteca provinciale Pasquale Albino
La Biblioteca provinciale “P.Albino” è chiusa da quattro anni; oggi, primo settembre, cade l’anniversario di questa vicenda avvilente e sintomatica della natura e della prospettiva delle politiche culturali che che s’irradiano sui nostri territori.
Per l’occasione pubblichiamo un brano dell’intervento di Vincenzo Lombardi che sarà pubblicato per intero sul numero in lavorazione de il Bene Comune.
Oggi, primo settembre 2020, ricorre “l’anniversario” della chiusura al pubblico della Biblioteca provinciale Pasquale Albino. A quattro anni di distanza la confusione e la disinformazione regnano sovrane. Certo, tutta la vicenda si è svolta e sviluppata in una serie di scelte spesso non chiare e non motivate pubblicamente. Le responsabilità, se ve ne sono, non sono state accertate.
L’unica certezza è che oggi la Biblioteca è chiusa; un ottimo servizio al territorio (soprattutto rispetto alle risorse economiche disponibili) non esiste più, le risorse digitali che sono sopravvissute alla chiusura del luogo fisico sono oggi abbandonate a se stesse e, progressivamente, diventano inaccessibili e obsolete, le tantissime richieste e le esigenze di fruizione del servizio restano ignorate ed inascoltate.
Tutto questo è avvenuto nell’assordate silenzio, quasi totale, delle istituzioni locali, soprattutto di quelle titolate a farlo; del mondo dell’università, a cui la Biblioteca ha fatto da supporto nella ricerca molisana; di quasi tutte le istituzioni e associazioni culturali, che pure per lunghi anni hanno trovato ospitalità presso la Biblioteca; dei molti intellettuali campobassani e molisani, soprattutto di quelli giovani ed emergenti, che in parte non hanno voluto, in parte non hanno potuto farlo. Isolata è restata la voce di tanti singoli utenti, locali e non, che non si sono mai rassegnati a quanto accaduto. Sembra incredibile, o forse no, ma è avvenuto.
A quattro anni di distanza dalla morte dichiarata della “Biblioteca provinciale”, ma a circa sei da quando la parabola di fine vita era chiara (https://www.facebook.com/vincenzo.lombardi.334491/posts/3157808867671876) si può tentare una prima ricostruzione, se pur sommaria, di quanto avvenuto, per cercare di riflettere, se ce ne sarà voglia e se lo si riterrà utile, sia sulle scelte di “politica culturale” effettuate, che continuano a produrre conseguenze oltre quanto apparentemente si possa evincere, sia sul possibile futuro (molto incerto) della Biblioteca Albino, intesa come servizio pubblico o, almeno, sul futuro del suo patrimonio (della Biblioteca e del Molise) cartaceo e digitale.
(L’articolo completo sarà pubblicato sul prossimo numero de il Bene Comune).
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