L’Assessore Cretella sul trasporto pubblico
“Una problematica comune a tutte le Amministrazioni che dovrebbero poter contare sulla certezza delle coperture finanziarie dedicate al trasporto ad oggi ancora inesistenti”
“In attesa di diversi provvedimenti normativi circa le percentuali di capienza dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale, l’Amministrazione Comunale di Campobasso, come tutte le altre Amministrazioni fanno qui in regione, non può che attenersi alle disposizioni in vigore”, ha dichiarato l’Assessore alla Mobilità del Comune di Campobasso, Simone Cretella, affrontando senza reticenze il tema del trasporto pubblico cittadino per come sta emergendo a livello locale e nazionale in questo periodo emergenziale legato alla pandemia.
“I controlli sui mezzi di trasporto – ha specificato Cretella – vengono effettuati dalla stessa azienda che gestisce il servizio ed in più occasioni è già successo che molti passeggeri sono stati invitati a scendere dai mezzi perché era stato superato il limite. Il vero problema è che, considerando i posti in piedi, l’80% della capienza contempla un numero di passeggeri comunque molto alto. Ma si tratta di valutazioni già fatte dai comitati tecnici i quali hanno evidentemente ritenuto ammissibile questa situazione se abbinata all’utilizzo delle mascherine, ad un adeguato ricambio dell’aria – certamente assicurato sugli autobus urbani con ampi finestrini e frequenti aperture delle porte – e a tempi di percorrenza comunque brevi ed inferiori ai 15 minuti.
Sicuramente – ha aggiunto Cretella – un raddoppio delle corse, quindi dei mezzi e del personale, sarebbe utile a mitigare i disagi, ma per far ciò le Amministrazioni dovrebbero poter contare sulla certezza delle coperture finanziarie dedicate al trasporto che, al momento, non esistono. Va da sé che, pur volendo, al momento ci troviamo impossibilitati a prevedere servizi aggiuntivi, limitandoci a chiedere al gestore la massima efficienza del servizio esistente ed il rigoroso rispetto delle prescrizioni previste. La problematica è di natura nazionale e non semplicisticamente, come si vuol far credere, locale. Tant’è che il nuovo DPCM, proprio per cercare di rendere meno pesante il trasporto pubblico locale, ha previsto di favorire entrate differenziate e modalità più flessibili per le scuole superiori e il rilancio dello smart working per i dipendenti pubblici e privati.
Ma si tratta di cose perfettamente note a chi, in maniera a questo punto bisogna dire palesemente strumentale, continua a chiedere alle singole amministrazioni cittadine soluzioni inattuabili. In più sorprende, altresì, che tali sollecitazioni sempre più spesso arrivino proprio per bocca di chi ha alle spalle importanti esperienze amministrative e certe cose dovrebbe ben conoscerle, ma, nonostante ciò, preferisce cavalcare facili battaglie dallo scialbo sapore populista che oggi come sempre, non portano alcun contributo concreto alla comunità, non permettendo di affrontare la situazione emergenziale con quella coesione politica e sociale che sarebbe, invece, auspicabile.”
0 Comments