Periferia Italia: un nuovo soggetto politico per dare voce alle aree interne
È nato da pochissimo ma già se ne sono occupate alcune agenzie nazionali come Adnkronos. Si tratta di un nuovo soggetto politico, Periferia Italia, che si pone come obiettivo quello di rappresentare in Parlamento il grido di dolore che viene dalle aree interne e dalle periferie del nostro Paese. Abbiamo parlato telefonicamente con il suo fondatore e segretario politico, Antonio Tedeschi, già consigliere regionale del Molise nel gruppo Popolari per l’Italia
“Vogliamo dare rappresentanza a quei territori che di fatto non l’hanno mai avuta. Nelle aree interne vivono 13 milioni di persone ma lo spopolamento in queste aree è un fenomeno inesorabile perché mancano i servizi, il lavoro, le infrastrutture. Io vengo da un territorio che porta con sé entrambi i caratteri, delle periferie e delle aree interne e ritengo che senza una rappresentanza adeguata a livello nazionale siamo destinati a sparire”.
Periferia Italia punta dunque allo scenario politico nazionale e il primo passo sarà quello di individuare referenti locali per poi consolidare la propria presenza in tutte le regioni italiane.
“Abbiamo già fatto diversi incontri in alcune grandi città italiane, abbiamo raccolto la disponibilità di soggetti provenienti dalla società civile e con loro stiamo lavorando ad una definizione sempre più accurata del nostro progetto e del nostro programma”.
Il neonato soggetto, che ha la sua sede a Isernia, si pone al di là dello schema destra-sinistra. “Finora tutti gli schieramenti politici hanno dimostrato scarsa sensibilità nei confronti di quei territori dove la vita è oggettivamente più difficile, vuoi perché si è immersi nel degrado come accade nelle periferie delle grandi città, vuoi perché mancano i servizi basilari, i collegamenti viari, i trasporti, le infrastrutture, etc, come accade nelle aree intere della nostra penisola. Chi vive questi problemi quotidianamente è stanco delle solite discussioni tra opposti schieramenti da cui non emergono soluzioni concrete. È giunto il momento di unire le forze migliori, al di là della propria provenienza politica, per dire basta ad un’Italia che viaggia a due velocità”.
Per ora il nome di Antonio Tedeschi è l’unico ad essere stato reso pubblico. Anche a livello regionale non vi è alcun padrino politico. “In questa fase è prematuro parlare di elezioni. Qualcuno cerca dietro di noi qualche cosiddetto big della politica locale, ma noi siamo una cosa nuova che nasce proprio dal vuoto di rappresentanza con cui i bisogni reali dei territori si scontrano. Certamente verrà il momento di valutare la nostra partecipazione alle elezioni regionali, ma oggi la fase che viviamo è un’altra e, comunque, la nostra vocazione è di carattere nazionale perché siamo consapevoli che soltanto il Parlamento ha il potere e la forza di invertire una tendenza che sta condannando una grossa fetta dell’Italia alla marginalità”.
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