Per invertire la rotta: CENTRO COVID REGIONALE
di FORUM MOLISANO PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’
Quello che il FORUM per la Sanità Pubblica di qualità denuncia da anni è diventata consapevolezza, condivisa dalla maggior parte della popolazione molisana.
La pandemia ha messo in evidenza come la gestione clientelare della Sanità, che dura da tempo immemorabile, insieme alla scriteriata riforma del Titolo V della Costituzione, ha generato lo sfascio del Sistema Sanitario pubblico. Invece di programmare il Servizio Sanitario partendo dalle esigenze reali della popolazione, lo si è plasmato in rapporto agli interessi delle diverse clientele e dell’imprenditoria privata del settore – attraverso gli accreditamenti – in un perverso intreccio di queste con la politica. Lentamente, ma inesorabilmente, sono stati smantellati reparti ed interi ospedali pubblici, si è ridotta all’osso la sanità territoriale mentre, contestualmente, si è assistito ad un aumento del disavanzo, ad un gravoso incremento della spesa privata dei cittadini per l’accesso alle cure e ad una sempre più accentuata privatizzazione: in breve la nostra salute si è trasformata in profitto, a vantaggio dell’industria della Sanità.
Lo scoppio della pandemia ha reso ancor più evidente lo stato di sofferenza del Sistema Sanitario pubblico e gli squilibri generati da una gestione politica negligente e miope, quando non addirittura corrotta. Al contempo, avrebbe dovuto insegnarci che vi è l’assoluta necessità di cambiare strada e rimettere al centro le esigenze della popolazione. Il buon senso avrebbe voluto un forte investimento nella Sanità territoriale – perché è lì che si combatte il contagio – e la creazione di un Ospedale COVID dedicato, in modo da permettere agli altri nosocomi di continuare a garantire le cure per le altre patologie e urgenze sanitarie della popolazione, che non sono certo scomparse. Questa scelta, da noi indicata, individuando nell’ospedale “Vietri” di Larino un centro ottimale per una struttura COVID, implicava l’investimento delle risorse in arrivo nella Sanità pubblica, modificando le abitudini consolidate di indirizzare i fondi disponibili verso il privato.
Ma è stata tale la pervicacia nel non voler cambiare questa linea politica, da determinare una gestione pessima della pandemia che è sotto gli occhi di tutti, tranne dei responsabili di quella che, ormai, è una tragedia senza fine. Una regione con trecentomila abitanti ed una bassissima densità abitativa, ha avuto più di 300 morti in meno di 4 mesi, a causa di terapie intensive sature ed insufficienti, di un unico reparto infettivi che, in quanto limitato ad un minimo di due soli posti letto, ha dovuto dilatarsi a dismisura inglobando via via molti altri reparti, spostati o soppressi, tutti talmente pieni da non riuscire comunque a contenere i moltissimi pazienti bisognosi di un ricovero. Intanto l’indice Rt segnava valori tra i più alti d’Italia ed, inspiegabilmente, il Molise restava zona gialla, ma di questa anomalia ora si occuperà anche la Magistratura.
Il fallimento gestionale è nei numeri, scandalosi per una regione così piccola e con bassissima densità abitativa. L’ultima direttiva ASReM, sulla la necessità di eseguire due tamponi molecolari, a distanza di 48 ore, per poter ricoverare un paziente, ha determinato il blocco dei Pronto Soccorso e l’ulteriore aggravarsi della situazione del Servizio Sanitario pubblico. Ed ecco che, in queste condizioni di estrema emergenza, arriva l’accordo con le strutture private che vengono indicate all’opinione pubblica, terrorizzata e stremata dal contagio, come il messia sceso dal cielo. E’ questo il percorso seguito affinché anche i fondi dell’emergenza venissero deviati verso la Sanità gestita dai privati, mentre si continua a non dare alcuna risposta alle carenze di risorse umane (medici, infermieri/e, OSS), negli Ospedali al punto che è ormai tangibile la morte per consunzione di tutto il Sistema Sanitario pubblico molisano.
L’emergenza, inoltre, è servita anche a far credere che il patrimonio edilizio sanitario esistente non sia utilizzabile dilapidando, oltremodo, ulteriore denaro pubblico in soluzioni precarie e non risolutive tanto della pandemia in corso, quanto di eventi simili che potrebbero ripresentarsi nell’immediato futuro. Non sappiamo se tutto ciò avviene per incompetenza, mala fede o dolo, addirittura. Quello che osserviamo, impotenti, è un disastro senza limiti, con una situazione prossima al collasso. Bisogna invertire la rotta, unire tutte le forze che sono per un Centro Covid Regionale,la maggioranza reale,in Molise, non rappresentata dal Governo regionale. Ormai le evidenze dimostrano che la programmazione approvata poggiava su basi inesatte, la Torre presso il Cardarelli non è ancora stata appaltata, mentre c’è un Decreto del Commissario ad Acta, controfirmato dal Ministro Speranza, che dispone la riapertura del Vietri e che bisogna attuare.
Ciò richiede anche un intervento radicale ed immediato da parte del Governo centrale, ormai allertato anche dalla TV di Stato, perché si vada avanti, consentendo in primo luogo l’assunzione di personale Se il Governo non interverrà dovremo dedurne che la sua direzione continua ad indicare la strada della privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
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