Celebriamo il teatro… senza il teatro!
di Francesco Vitale
Come ogni anno da sessant’anni a questa parte, il 27 marzo si celebra la “Giornata internazionale del teatro”.
L’intenzione di dedicare una ricorrenza al teatro prese forma per volontà dell’Istituto Internazionale del Teatro, organizzazione costituita in seno all’UNESCO, nel 1961 e da allora in tutto il mondo in questo giorno di fine marzo si organizzano eventi, spettacoli, manifestazioni per celebrare l’arte scenica.
Tuttavia quest’anno c’è davvero poco da festeggiare!
I teatri sono chiusi ormai, seppur a singhiozzi, da più di un anno con buona pace del pubblico degli affezionati e con pesanti conseguenze per chi vive dello spettacolo dal vivo. La giornata di oggi non può che avere una doppia valenza: meramente culturale e di riflessione sul futuro del settore. Certamente, dal punto di vista del significato simbolico, l’interruzione degli spettacoli per un periodo così lungo toglie molto alla crescita culturale del paese ed è tutt’altro che un bene! La vera tragedia, tuttavia, è per i lavoratori del mondo dello spettacolo: attori, musicisti, danzatori, maestranze, ma anche tutto l’indotto, che risente fortemente della situazione causata dal COVID.
L’auspicio è che presto si possano riaprire i sipari, che i riflettori possano accendersi di nuovo e che, comunque, ci sia un adeguato sostegno economico al settore, destinata a soccombere, se così non sarà. Sono molti i teatri in attesa di una ripartenza e soprattutto tanti artisti, tecnici e operatori che stanno cercando di riadattare le proprie competenze ad altre attività, ma non è giusto. Ci serve il teatro… come l’aria!
Francesco Vitale83 Posts
È nato a Campobasso nel 1981. Laureato in Giurisprudenza, è Consulente Finanziario dal 2006 e abilitato all’esercizio della professione forense dal 2008. Opera nel settore culturale sin da giovanissimo con la compagnia teatrale “Maschere Nude - Amici del teatro Pirandelliano” e dal 2012 si occupa di produzioni teatrali e cinematografiche con INCAS Produzioni, fondata con William Mussini e Roberto Faccenda. È autore del libro “Ciak in Molise” (ed. Gump, 2020), in cui affronta il tema delle potenzialità del settore cinematografico in Molise.
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