Lo stupidario suicida dei NO e BOH WAX
State a casa, state a casa, stay at home c’ingiungevano nei giorni bui del lockdown totale poi, grazie a Santa Virologia, gli agognatissimi vaccini sono arrivati nell’insperato giro di una dozzina di mesi.
Ora non passa giorno che sui social imperversino No-Covid e Boh-Covid, sciamani che strologano certezze malgrado i milioni di vittime Covid e a dispetto dei dati secondo cui il 90 per cento dei pazienti in rianimazione è composto da non vaccinati (vedi comunicato della FIASO, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere).
Ieri su <primonunero> è apparso un giudizioso articolo dal titolo “La libertà a sproposito” a firma Vito Mancini che, dopo essersi dichiarato “libertario da sempre contrario in maniera feroce alle chiusure modello Wuhan del precedente Governo”, ricorda che “si può essere libertari avendo bene in mente che la propria libertà finisce dove inizia quella della collettività”.
Ed ecco che, a stretto giro di social, spunta un commento: “Caro Pro vaccino, anche lei come tanti altri non pensa affatto all’alternativa di una o più cure, che esistino (sic) a detta di illustri dottori che non fanno mai parlare in TV. In questo articolo vedo sempre la stessa propaganda: una soluzione unica uguale per tutti da parte di un potere solo che decide”. Amen.
Ora immaginate il disastro di un “potere solo” che non decidesse e poi tremate al pensiero di cosa precipiterebbe su di noi se fossimo nella mani di pensatori del genere.
In effetti bisogna dargli atto che in TV non fanno parlare gli “illustri dottori” Boh Covid, in compenso però a strizzare loro l’occhio ci pensano ogni giorno il dottor Salvini, la dottoressa Meloni e truppe di social-virologi da strapazzo, di influencer, di youtuber e di tiktoker.
Forse contro questa fiorente industria del No-Wax digitale è arrivato il momento di vendicarsi promuovendo gruppi di contrasto che – dente per dente – facciano circolare voci di Illustri Dottori secondo i quali i vaccini rassodano seni e glutei, fanno crescere i capelli e il pene, fanno perdere peso e sono una mano santa contro la balbuzie.
BUON FERRAGOSTO
Giuseppe Tabasso367 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
2 Comments
Gianni
4 Febbraio 2022 at 0:09Perché non pubblicare anche le risposte che ho dato sul primo numero dov’è stato pubblicato questo articolo di cui posseggo gli screenshot soprattutto come sta andando la narrativa adesso
Alessandro
4 Febbraio 2022 at 11:30Questo articolo oltre a essere offensivo viola la privacy della persona citata e indirettamente di altre persone citate implicitamente