Isernia al ballottaggio/Destre allo sbaraglio, Lega all’estrema unzione, Castrataro il redentore
A Isernia siamo alle ultime battute del baratto di voti inter destra. La destra che ha i soldi e li spende in superbi battage che sui TG passano come “Pubblicità a pagamento” e che, paragonati all’appello fai da te di Castrataro, è come se l’Inter giocasse contro l’Isernia.
Vedremo. Intanto c’è da chiedersi se i rigurgiti squadristi di Roma avranno qualche effetto sul ballottaggio. Se cioè un grave evento nazionale si riverbera in qualche modo sul voto locale penalizzando chi strizza l’occhio ai No-Wax e lucra voti dai nostalgici del passato.
“Non tutti i No Green Pass sono fascisti, ma tutti i fascisti sono No Green Pass”, annota la Jena (Riccardo Barenghi) su La Stampa. Per anni abbiamo creduto che i saluti romani, gli Eia Eia Alalà, le gite a Predappio e perfino i raduni neonazisti fossero macchiette, scampagnate goliardiche, perfino folklore (povero folklore!).
Sabato scorso a Roma è stato superato un livello di guardia che fa svanire il sogno di una destra presentabile, moderna, lontana da antistorici sovranismi che ora minacciano l’Unione Europea.
A Isernia il primo voto ha intanto certificato che due destre (cioè Patriciello-Toma vs Iorio) si confrontano comodamente orfane di una Lega all’estrema unzione, la cui crisi è in atto da anni e ormai campa sulle macerie dell’ingloriosa marcia balneare del Papeete arenatasi sulle sabbie di Termoli.
Oggi, dopo lo scandalo Morisi, il caso Durigon e l’inchiesta di Fanpage, anche la Lega deve vedersela al suo interno con le infiltrazioni “nere” del movimento estremista “Lealtà e Azione”.
E’ allora il caso di ricordare che il 6 luglio 2018, quel movimento organizzò ad Abbiategrasso un raduno neonazista intitolato “Festa del Sole” durante il quale furono applauditi brani di un discorso di Mussolini. La cosa scatenò le proteste di 22 sindaci lombardi e una denuncia di Liliana Segre al Ministro dell’Interno Salvini per “il raduno di un gruppo di chiara ispirazione neonazista e razzista”.
Direte, ma che c’entra col Molise? C’entra perché a partecipare a quel raduno ci fu, insieme a tre parlamentari leghisti (Iezzi, Grimoldi e De Vecchis), anche il deputato Jari Colla, il pretoriano spedito da Salvini nel Molise per riorganizzare il Carroccio.
Per inciso: il 31 ottobre 2019, Liliana Segre, monito vivente di una tragedia dell’umanità, entrò in Parlamento e tutti si alzarono in piedi ad applaudirla, tranne i deputati della Meloni e di Salvini.
Postilla – C’è da credere e augurarsi che quanto succede invogli a leggere libri sul fascismo. Faccio allora il nome due storici, entrambi molisani: il fondamentale e ineludibile Emilio Gentile e Michele Colabella autore de “Il vischioso postfascismo, Molise 1943-1946” (Editrice Lampo, 2021).
Giuseppe Tabasso363 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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