Isernia lotto zero: dal manipolo di destra solo Stranazzi. una risata li seppellirà
di P.C.L. Sezione regionale del Molise
Inizia a far paura al ristretto manipolo di potenti e basisti politicanti della destra isernina, l’ampio consenso popolare, sociale e politico che va sempre più acquisendo il COMITATO “NO LOTTO ZERO”, tanto più dopo il rilevante sostegno espresso dalla comunità cristiana locale alla lotta contro il delirante progetto di saccheggio ambientale ed erariale che lascerà la nostra terra più povera di prima, e che serve solo al profitto privato di qualche potente cricca del cemento.
Si alza così lo starnazzo di una ristretta cerchia di potere economico isernino, espresso dal manipolo della minoranza consiliare di destra già bocciata e cacciata dalla popolazione, quale basista politica del folle “lotto zero”.
Ma il punto è che non hanno argomenti.
Si limitano a fare sfoggio di ridicole assurdità clamorosamente false così riassumibili: “il lotto zero porta lavoro” … “Isernia Nord rimarrà col traffico ingolfato e i tempi per Castel Di Sangro saranno più lunghi”, “la procedura è apposto compresa la tutela ambientale e delle acque”.
Nulla di più falso.
Il lotto zero non porta alcun “lavoro e ricchezza” ma ci dilapida solo risorse erariali e ci devasta il territorio, impoverendoci.
Se è inutile ai fini del traffico e dannoso per erario e ambiente, ha per converso un giro di affari allettante per le potenti cricche del cemento pari a 174 milioni (sinora).
Per questo giro d’affari si sono inventati la follia devastante di otto viadotti e due gallerie per unire soli 5 Km già collegati dalla statale tra il bivio di Pesche e quello di Miranda.
Da anni ci stiamo battendo affinché i fondi dell’inutile e dannoso lotto zero vengano stornati ad un serio piano straordinario di occupazione locale, a partire dalle opere essenziali che l’Anas invece ci nega e che servirebbero ad evitare i tantissimi e noti disagi alle popolazioni locali, a partire dalla Bretella di Venafro verso San Vittore, al ripristino del Ponte Sente di Agnone, al completamento della Fresilia (che benché provinciale può interessare l’Anas in quanto congiunge due importanti arterie in gestione ANAS), per non parlare di un piano antifrane e tant’altro.
Falso è anche che i fondi non si potrebbero stornare per opere utili: è solo questione di volontà politica tra enti locali e ministeri competenti, tanto più a fronte di un procedimento viziato da nullità eccepite (dall’affidamento della progettazione, all’assenza della valutazione di “alternativa zero” e della VIA vigente, della assenza del progetto definitivo e della variante urbanistica debitamente approvati dai consigli comunali, alla violazione delle distanze a tutela delle acque, dalla devastazione di suolo verde e agricolo e del taglio inutile di decine di migliaia di alberi, e quant’altro di grave già da noi dettagliato).
Insomma è solo il ristretto manipolo della destra locale che continua a starnazzare per rimandare indietro i fondi col ricatto assurdo: o il folle scempio o nulla.
Ma poi la domanda di fondo è: dove sta scritto che per creare lavoro bisogna distruggere il territorio e saccheggiare l’erario per poi rimanere più poveri di prima peraltro le future generazioni?
Le destre d’altro lato sono storicamente al servizio dei padroni e del capitale privato, nemiche giurate dei lavoratori e dei loro diritti, per cui è palese la loro ipocrisia demagogica sul tema.
Infine chi conosce il tracciato di questo progetto sa che il traffico di Isernia Nord non sarà minimamente scalfito, perché chi entra o esce da Isernia Nord non andrà mai sul lotto zero che inizia dal bivio di Pesche! Mentre l’abbreviazione –questa sì vera e sacrosanta – dei tempi per Castel di Sangro è scopo già ben raggiunto dal lotto uno.
Lo scempio dunque non serve a nulla ma solo all’esiguo traffico da Campobasso per Castel Di Sangro, cioè qualche auto ogni tanto che guadagnerebbe due-tre minuti (al modico costo di 58 milioni a minuto).
Insomma, questo ristretto manipolo della minoranza consiliare di destra a Isernia crede di “dispiegare le sue ali”, sbandierando il suo scemario a sostegno di questa follia immorale del lotto zero, ed invece non fa che batterle ripetutamente, queste sue finte ali, sui banchi del consiglio, emettendo i suoi versi striduli e così producendo solo starnazzi e vuota caciara.
Il risveglio a Isernia della coscienza popolare e di un’intelligenza collettiva, potrà seppellirli con una semplice risata, una volta per tutte.
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