Una storia da riscrivere?

di William Mussini

La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata e scritta. Non vedo l’ora che la verità venga esposta e che i falsi libri di storia vengano bruciati! I mass-media sono complici di un insabbiamento di proporzioni epiche”. Questo è quanto sostenuto nel 2013 dall’antropologo Semir Osmanagich, promotore del parco archeologico fra i più attivi del mondo in Bosnia.

A sentire le sue dichiarazioni riguardo alcune recenti scoperte archeologiche sconvolgenti, l’intera storia dell’Umanità, sin dalle più antiche civiltà, sarebbe da rivedere drasticamente. Attraverso lo studio approfondito di strutture molto antiche, sarebbe emerso definitivamente che quest’ultime apparterrebbero a civiltà avanzate di oltre 29.000 anni fa.

Egli aggiunge: “Riconoscere che siamo testimoni di prove fondamentali dell’esistenza di antiche civiltà avanzate risalenti a oltre 29 mila anni fa, e un esame delle loro strutture sociali, costringe il mondo a riconsiderare totalmente la sua comprensione sullo sviluppo della civiltà attuale e della sua storia”, spiega il dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi del 2008 riguardanti il sito della piramide bosniaca, e confermati quest’anno da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto test di carbonio radiofonico, hanno rilevato che il sito risale a più o meno 29.400 anni fa, minimo. […]Abbiamo la prova inconfutabile che la storia umana è completamente da riscrivere”.

Ad avvalorare la fondatezza delle sue tesi ben poco considerate dalla ortodossia scientifica, sarebbero una moltitudine di prove e ritrovamenti, correlazioni e coincidenze che vedrebbero l’effettiva presenza sul pianeta terra, in tempi molto remoti, di civiltà tecnologicamente evolute, tutte accomunate da simboli simili, miti, architetture megalitiche e reperti misteriosi, inspiegabili per l’archeologia ufficiale. Prima di lui, scrittori come Zecharia Sitchin e Mauro Biglino, e ricercatori come Erichvon Däniken, teorizzarono, già a partire dagli anni Sessanta, che antiche civiltà preistoriche, sconosciute o volutamente dimenticate, fossero le progenitrici di tutte le maggiori razze del pianeta.

Esistono ad oggi numerosi scienziati, ricercatori accreditati e studiosi indipendenti di archeologia di tutto il mondo, che sostengono le medesime tesi di Osmanagich, in riferimento soprattutto ai miti delle civiltà sumera e babilonese. A quanto pare, ad accomunare quasi tutte le grandi civiltà precristiane, ci sarebbero una serie di conoscenze perdute, riscontrabili grazie alla corrispondenza di raffigurazioni su reperti di vario genere e dalle analogie architettoniche nella ideazione e costruzione di piramidi, nonché di mura megalitiche.

Le teorie più eccentriche riguardo le effettive origini dimenticate dell’umanità, si spingono sino ad ipotizzare la provenienza extraterrestre dei padri (Dei) ancestrali dell’umanità, dei civilizzatori evoluti in altri contesti cosmici ed esperti di bioingegneria.

Lo svizzero Erichvon Däniken, come Sitchin, parla esplicitamente di Paleoastronautica: nei suoi numerosi libri che descrivono e relazionano una serie sterminata di prove documentate, si evidenzia anche che, il mondo accademico dell’archeologia ufficiale, ha ignorato, nel corso dei secoli, tutte le anomalie e le eccezioni inspiegabili che sovvertono la narrativa storica riconosciuta e promulgata come verità.

Naturalmente, la scienza cosiddetta ufficiale non riconosce la Paleoastronautica e le teorie in essa contenute (mancherebbero le evidenze scientifiche) relegandola fra le numerose pseudo scienze novecentesche, ed ancor peggio, secondo ambienti scientifici legati ad interessi socio-economici su larga scala, fra le teorie complottiste partorite da studiosi anticonformisti o da internauti sbarellati.

Noi sappiamo, invece, che, a sostegno delle teorie di Osmanagich e compagni, vi sono migliaia di prove che sono state sottoposte al vaglio del metodo scientifico, nonostante la censura implacabile e spesso arbitraria, da parte di baronati universitari del mondo accademico. Se le teorie di Biglino, Sitchinevon Dänikengo godessero di un minimo di rispetto e considerazione, forse, buona parte dell’intera storia sulle origini dell’umanità sinora raccontata, sarebbe da rivedere e da riscrivere.

Siamo consapevoli che sarà davvero difficile osservare, nell’arco di pochi anni, un cambiamento di paradigma ed uno stravolgimento teoretico di tutto il conosciuto riguardo le nostre origini. È plausibile anche che il discredito e l’avversione della archeologia ufficiale nei riguardi di scienziati eterodossi, continuino ad ostacolare il percorso verso la verità che, come ci hanno insegnato uomini come Aristotele, Galilei, Bruno o Nikola Tesla, essa, la verità, non è mai dogmaticamente da una parte sola, ma assomiglia piuttosto ad un flusso illimitato di conoscenza che, prima o poi, giunge ad un inevitabile assestamento.

Sostiene il fisico Michio Kaku, uno dei massimi scienziati esponenti della teoria delle stringhe:
“Quando uno scienziato importante ma anziano afferma che qualcosa è possibile, ha quasi sempre ragione. Quando dice di qualcosa che è impossibile, con ogni probabilità si sta sbagliando. L’unico modo per scoprire i limiti del possibile sta nell’andare un po’ oltre e avventurarsi nell’impossibile. Ogni tecnologia abbastanza progredita è indistinguibile dalla magia”.

William Mussini76 Posts

Creativo, autore, regista cinematografico e teatrale. Libertario responsabile e attivista del pensiero critico. Ha all'attivo un lungometraggio, numerosi cortometraggi premiati in festival Internazionali, diversi documentari inerenti problematiche storiche, sociali e di promozione culturale. Da sempre appassionato di filosofia, cinema e letteratura. Attualmente impegnato come regista nella società cinematografica e teatrale INCAS produzioni di Campobasso.

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