Per favore basta sputtanare l’Europa
di Giuseppe Tabasso
Questa storiaccia del “Qatargate” che infanga le istituzioni europee, l’Italia e la sinistra ci dà la percezione di vivere in una perenne “Italian connection”, in una “bassa marea morale” come scrisse Italo Calvino.
Per noi europeisti inossidabili, sentirsi traditi da mazzettari provenienti dai partiti più europeisti è uno shock reso ancor più acuto dal gongolare delle destre anti europeiste che ora si assolvono di tanti peccati mortali.
Ma noi cocciuti credenti negli Stati Uniti d’Europa cosa possiamo fare contro questo eurosputtanamento? Possiamo mai retrocedere dinanzi a quelli dell’Italexit, dei “no-euro” di Salvini o della “Europa degli aguzzini” come urlava l’altro ieri Giorgia Meloni?
Certo che no. Dobbiamo solo comportarci come quei veri cattolici che non perdono certo la fede per lo scandalo dei preti pedofili. E ricordare sempre che la costruzione europea, rimane un progetto storico senza precedenti nell’unire nazioni per secoli nemiche e farci percepire cittadini di un’unica comunità.
Tuttavia è triste che dopo aver fatta l’Europa ci siano da fare ancora cittadini europei immemori dei meriti UE, tali e tanti da riempire volumi.
Possiamo citarne almeno una dozzina: 70 anni di pace, moneta unica e mercato unico, paesi emersi da secolare arretratezza, libertà di circolazione, programmi di sviluppo e fondi sociali, standard comuni nelle comunicazioni, allargamento delle frontiere, l’Erasmus, il CERN dov’è nato il www, la sicurezza alimentare, ovviamente il PNRR, il quarto movimento della Nona di Beethoven divenuto l’inno che avvicina tanti ragazzi alla musica classica e infine mettiamoci pure la Champions League diventata campionato del continente.
Potreste dire che di molti benefici noi italiani non abbiamo beneficiato, ma non chiedetelo a Bruxelles, ditelo ai nostri Governi.
Giuseppe Tabasso367 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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