Ribalta la réclame!
Con il termine inglese subvertising si definisce quella pratica, sempre più diffusa, di metter mano, in maniera fantasiosa, audace e critica, ad un messaggio pubblicitario. Il termine deriva dall’accoppiamento dei vocaboli: “subvert” (sovvertire) e “advertising” (pubblicità).
Questa pratica è adoperata dai movimenti che evidenziano e segnalano la violenza e la negatività dei tanti messaggi pubblicitari che affollano (ed ammorbano) le nostre esistenze. L’operazione consiste nel ribaltare, con pochi tratti di pennarello o bomboletta, il senso e lo scopo di un cartellone pubblicitario. L’ironia ed il sarcasmo di un writers contro la prepotenza e la perfidia del pubblicitario. Potremmo definirla una ennesima e nuova forma di street-art, forse ancora più impegnata e politicizzata. Siamo sicuramente al cospetto di una moderna forma di attivismo sociale.
Un “pezzo” del genere ha una vita più breve di un murales o di un graffiti su un vagone ferroviario, non bisogna ricorrere ad acidi ed idro-pulitrici, però contribuirebbe a far pensare il passante e troverebbe il consenso di tanti, sicuro di quelli che sanno ridere e di tutti quelli che percepiscono la pesantezza e l’invadenza della “réclame”, che così stride con la cupezza dei tempi che viviamo. Per il consumismo sfrenato e per i brand interessati sarebbe un danno, ma è sempre niente rispetto alle torture cui, ossessivamente e quotidianamente, ci sottopongono.
Dietro l’edulcorato e rassicurante messaggio pubblicitario spesso si cela un inquinatore, un precarizzatore di lavoro, un cinico speculatore, rintuzzarlo e ridicolizzarlo è impegno civile.
Carmine Mastropaolo20 Posts
Carmine Mastropaolo, nato a Campobasso nel 1960. Frequenta la facoltà di Agraria di Portici e poi, dopo il terremoto del 1980, quella di Pisa. Ferroviere dal 1985, torna in Molise nel 1997. Segretario generale della Uil Trasporti Molise dal 2006. Collabora al mensile Il Bene Comune dal 2010, occupandosi di trasporti e ambiente.
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