Un altro Molise è possibile/Il biglietto vincente? Una governatrice

Per la destra, la candidatura alla presidenza della Regione è ormai inchiodata al tardivo responso di Roma, mentre per la coalizione di sinistra l’annuntio vobis è quasi in sincronia con l’apertura dell’uovo di Pasqua. Magari con sorpresa del tutto imprevista.
Sono quindi ore decisive per scoprire a chi spetterà per primo (o per prima?) l’onore e l’onere di competere per frenare il declino della nostra terra e contemporaneamente assestare alla Meloni & Associati un dispiacere di risonanza europea che farebbe del Molise la mascotte nazionale della riscossa politica.
Siamo dunque alle ultime battute e tutto è nelle mani di un comitato ristretto che, grazie alla coraggiosa rinuncia di Andrea Greco, trova meno complicato un accordo interno. Intanto dal “tavolo” della sinistra é uscito un identikit di candidatura ideale così descritta: “Serve un politico, molisano, competente, che abbia una qualche familiarità con l’amministrazione e la cosa pubblica e sia capace di interpretare il gioco di squadra”.
Funziona per mettere al bando qualche aspirante in pectore, ma sui requisiti siamo proprio al minimo sindacale, forse usato per non svelare più di tanto. Il testo dell’identikit contiene poi una “distrazione” di genere: si parla cioè di un “politico” e di un “molisano”, che fa nascere il sospetto    di una conventio ad excludendum candidature femminili.
E’ solo una supposizione, metti però che sia ribaltata e a giugno premiata dal voto, il Molise conquisterebbe un clamoroso smalto nazionale, visto che su 20 governatori solo due donne presiedono una regione.
Insomma, se sognate un Molise-Sorpresa con boom mediatico, non votate maschi, sempre maschi, sempre loro, sempre i soliti. Votate donna, non per una tendenza europea diventata pure italiana, ma per i valori aggiunti femminili che coniugano sentimenti e cura estetica con la praticità delle decisioni e la misurazione dei risultati.
Da anni, e certo non per una questione di genere, ho espresso a puro titolo personale e di osservatore esterno un convinto endorsement a favore della consigliera regionale Micaela Fanelli, che non è un prodotto di “quota rosa”, ma portatrice di competenze amministrative riconosciute perfino dai suoi avversari, un politica esperta di meccanismi gestionali, regionali ed europei, di soluzioni e visioni di futuro di cui le potenzialità di questa regione hanno un bisogno estremo.

Giuseppe Tabasso364 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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