Mario Evangelista dei Pitchtorch si racconta
di Francesco Montano, foto di Paolo Scarano
Sono passati 100 giorni dall’uscita del disco, un primo bilancio?
È sicuramente un bilancio molto positivo. Ho ricevuto messaggi e pareri in grande quantità e tutti mi dicevano sempre la stessa cosa: è un disco che difficilmente riesce a togliersi dalla testa o dal lettore cd. Soprattutto è un lavoro che ben si adatta al viaggio. Trovo che sia un ottimo modo di godersi questo album dei Pitchtorch.
Come nasce l’idea di I Can See The Light From Here?
Diciamo innanzitutto che questo è il nostro secondo album (nella band ci sono con me Danilo Gallo al basso elettrico e Marco Biagiotti alla batteria). Il primo dal titolo “Pitchtorch” è stato pubblicato nel 2019. Con questo secondo album ho voluto fotografare un momento, che può essere storico, autobiografico o emotivo. L’album è quindi la rappresentazione di una precisa parte di una storia, che spesso però può essere completata dall’ascoltatore.
Quando hai iniziato a suonare?
Avevo circa 11 anni. Trovai da mia zia una vecchia chitarra classica abbandonata in un angolo. Sentire il suono delle corde fu un evento per me. Da allora non smetto di meravigliarmi.
Il tuo approccio alla musica è cambiato?
Cambia da sempre e in ogni momento. Credo che il compito di un artista sia percepire e raccontare il proprio tempo e il proprio vissuto. Per fare questo devi evolvere e con te anche il modo in cui fai musica. Ogni disco per me è una scoperta perché mi spingo dove non sono mai arrivato prima, sia in termini musicali sia produttivi.
Da dove viene la tua musica e cosa significa per te oggi?
Come interprete e autore potrei dire che la musica è un sunto delle mie esperienze filtrate attraverso gli ascolti musicali che ho accumulato negli anni. Più efficacemente può essere un filtro attraverso cui vedo la realtà. Per me la musica è il centro della mia esistenza. Tutto è basato su di essa, da dove vivo a come vesto passando per cosa faccio ogni giorno.
Come viene percepita dalle persone che ti sono vicino?
Le persone che ho vicino mi supportano abbondantemente. Sono dei fan accaniti e te lo fanno sapere senza problemi. Loro mi danno la forza per andare avanti. Ad averne di più di fan così sarebbe veramente l’ideale! Oggi infatti il problema vero della musica è farsi conoscere. Non basta essere ottimi autori e musicisti, bisogna saper raggiungere le persone. A quanto pare la musica di I Can See The Light From Here ha toccato molti cuori questa volta. Speriamo sempre di più nel prossimo capitolo.
Francesco Montano209 Posts
Nato a Campobasso nel 1984, laurea in Antropologia Culturale alla Sapienza. Collaboratore dal 2015. Ricerche a Lima, Roma e Campobasso. Pubblicazione relativa alla ricerca a Roma per la prevenzione e lo studio dei fenomeni di aggressività e bullismo: “la visione dei mondi nell’infanzia: rappresentazioni sociali bambine correlate alla costruzione della salute”; dal titolo: Narrazioni dall’infanzia su salute, corpo e amicizia. Ricerche etnografiche in tre scuole romane. Progetto realizzato grazie al contributo economico dell’istituto Montecelio, agenzia regionale per la comunicazione e la formazione; pubblicato a Roma nel 2009. Presentazione relativa alla ricerca a Lima: “Ananias: lotta all’abbandono scolastico mediante un programma di diagnosi e rieducazione per bambini/e con problemi di apprendimento”, realizzato dal CIES, in collaborazione con l’associazione peruviana Amigos de Villa, dipartimento di storia, culture, religioni – università degli studi di Roma “La Sapienza” e cofinanziato dal ministero Affari Esteri – DGCS e dalla regione Lazio. Roma 2012.
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