In Europa per la tutela e la rigenerazione delle aree interne
di Miriam Iacovantuono
Giovanni Germano, candidato al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra, porta con sé l’esperienza di cammina, Molise! e le esigenze dei piccoli paesi e delle comunità troppo spesso dimenticate dalle istituzioni
L’8 e il 9 giugno 2024 si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Tra i candidati con la lista Alleanza Verdi e Sinistra, per la circoscrizione Meridionale che comprende Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, il molisano Giovanni Germano, Presidente dell’associazione La Terra e coordinatore di cammina, Molise!
Una candidatura, quella di Giovanni Germano, che parte dal basso con la volontà di portare con sé proprio l’esperienza del cammino che in 30 anni gli ha fatto percorrere, anche più di una volta, tutti i 136 comuni del Molise e conoscere le esigenze dei piccoli paesi e delle comunità che troppo spesso vengono dimenticate dalle istituzioni. I piccoli paesi, e non solo del Molise, sono accomunati da uno stesso destino, quello della carenza dei servizi, delle infrastrutture precarie, da un impoverimento culturale e sociale, problemi che secondo Giovanni Germano potrebbero trovare una soluzione attraverso un discorso legato alla rigenerazione territoriale, ma anche economica, sociale, culturale e delle tradizioni.
“Sono anni che noi testimoniamo queste problematiche. Con i nostri marciatori ogni volta portiamo la nostra solidarietà alle comunità dei paesi che attraversiamo, ai pochi abitanti che sono rimasti, alle amministrazioni che lavorano in trincea e lavorano, in parecchi casi, anche molto bene, per rimanere ancora ancorati alle pietre di questi paesi. Purtroppo i giovani vanno via. Hanno bisogno di altre prospettive che noi non siamo ancora in grado di fornire. Prospettive che riguardano il lavoro, i servizi legati al trasporto pubblico, alla sanità, alla scuola, alla cultura. Sta scomparendo tutto. Allora – spiega ancora Germano – quello che si può fare, e voglio dare testimonianza di questo con la mia candidatura, è un lavoro di base e abbiamo bisogno di un serio intervento delle istituzioni per porre finalmente un freno all’abbandono, per risolvere il problema dell’equilibrio città-campagna”.
Secondo Giovanni Germano, infatti, si sta assistendo al forte divario tra città e campagna, dove le grandi metropoli muoiono per il troppo e i piccoli territori muoiono per il troppo poco ed è per questo che secondo il candidato di Alleanza Verdi e Sinistra è necessario l’intervento delle istituzioni a ogni livello, da quelle locali, fino a quelle europee per un giusto riequilibrio territoriale.
Conoscere la realtà per cui sono previsti degli interventi, toccare con mano le problematiche e capire le esigenze della popolazione, può aiutare a intervenire in maniera mirata e attenta.
“Quindi ci devono essere dei finanziamenti mirati per creare nuovo lavoro e nuovi servizi. Leggi e interventi economici che aiutino a risolvere i problemi legati a questi territori segnati dall’abbandono. E per capire come far rinascere e rigenerare questi territori e questi paesi – commenta ancora Germano – è necessario studiare seriamente nei dettagli i tipi di intervento necessari e lo si può fare solo conoscendo bene le realtà”.
Secondo Giovanni Germano, un aiuto per questi territori lo si può trovare anche nella volontà di ricreare le comunità dei piccoli paesi. Un discorso che si può legare al welfare e al welcome e quindi all’accoglienza e all’integrazione. Avere quindi il coraggio di accogliere nuovi abitanti che potrebbero essere linfa vitale per i territori abbandonati attraverso nuove normative e nuove leggi che regolino in maniera precisa l’integrazione e l’accoglienza.
Non solo comunità e piccoli paesi, ma anche ambiente, paesaggio, turismo sono elementi importanti e da cui partire per la tutela e la rigenerazione delle aree interne.
“Il problema dell’ambiente – dice Germano – riguarda tutti noi ed è legato alla qualità della vita. Preservare il nostro ambiente significa aiutare la terra a resistere. È un compito che dobbiamo affrontare in maniera seria da qui ai prossimi anni. Abbiamo i terreni che una volta erano coltivati e ora sono in totale stato di abbandono, dove ora è tutto bosco. Anche il tratturo che era dedito alla pastorizia è scomparso. È scomparso tutto quello che prima simboleggiava lavoro. Bisogna reinventarsi qualcosa che possa rigenerare i tratturi, i nostri territori, i nostri paesi. Qualcosa che può riprendere le nostre tradizioni, aiutati dalle tecnologie moderne e riportare nuova linfa su questo territorio”.
Anche rispetto a questo l’associazione La Terra di cui Giovanni Germano è presidente promuove “La transumanza con le capre di Valerio” una testimonianza di come un’attività come quella della pastorizia, legata anche alle nuove tecnologie, possa essere un sostentamento economico così come lo è stato nel passato, ma dimostra anche che si può preservare il territorio – i tratturi, l’ambiente, il paesaggio – e promuovere il turismo lento e mitigato a tutela dell’ambiente circostante.
E poi uno sguardo a quella che è la struttura dei piccoli paesi che si svuotano nei centri storici e si espandono verso l’esterno con la nascita di nuove costruzioni che per la maggior parte dei casi sono seconde abitazioni.
“Se proponiamo la rigenerazione dei nostri comuni – spiega ancora Germano – dobbiamo pensare a una rigenerazione anche a livello edilizio, e quindi creare la possibilità di acquistare le case in completo stato di abbandono e in sinergia con i sindaci proporre anche dei prezzi agevolati. In questo modo per una ristrutturazione di questi edifici si crea nuovo lavoro per i muratori, falegnami, tecnici, e possono così nascere nuovi servizi”.
Giovanni Germano, dunque, per una rigenerazione territoriale punta a un discorso sinergico tra istituzioni a tutti i livelli, abitanti e enti preposti. Azioni concrete che partano dal basso tenendo conto delle esigenze delle comunità e del territorio, tutto regolato da normative e da finanziamenti.
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