Ursula rieletta. Dio Salvi l’Europa dagli estremisti/ Ma chi è questa Von der Leyen?
Alle ore 15 di oggi il Parlamento Europeo ha rieletto Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione con 401 voti, 40 in più dei 361 occorrenti. Sono mancati quelli di Fratelli d’Italia ma il voto ha un valore storico in quanto ci ha salvato da una crisi istituzionale nel mezzo di una crisi internazionale senza precedenti.
Mai infatti era accaduto che nei ventisette Paesi dell’Unione Europea si eleggessero così tanti deputati anti europei. Quelli che invocano “prima l’Italia, la Francia, l’Olanda, l’Austria, l’Ungheria, Malta.…..e poi l’Europa. Un’estrema unzione dell’UE è stata miracolosamente evitata.
Al grido di “Non lascerò che gli estremisti distruggano l’UE”, la Von der Leyen pronunciato un discorso ecumenico, volto a non creare fratture, a non scontentare nessuno e a guadagnare consensi anche oltre ill perimetro Popolari-socialisti-liberali. Ha rinnovato impegni per il green deal (caro ai Verdi), ha ribadito la difesa dei confini esterni e la regolazione dell’immigrazione. Ha rinnovato l’impegno a favore dell’Ucraina, ha ideato un commissario alla difesa, un vice-presidente alla “semplicazione”, fondi per innovazione tecnologica, competitività e un reddito per gli agricoltori.
Ursula ha teso le mani a Giorgia che si è ritrovata in un lacerante vicolo cieco su chi puntare i suoi 24 voti: votare Ursula o no? Votarla se ci garantisce qualcosa? Astenersi? Accontentarsi di un patto di non belligeranza.
Capiremo tra poco come si configureranno i nuovi equilibri europei, ma è certo che per altri cinque difficili anni di questa nostra Europa complessa, amata, odiata, circuita, disubbidita ma anche benefattrice, sarà ancora guidata da una donna che le riviste americane Time e Forbes hanno per due volte incluso tra le 100 donne più influenti e potenti del mondo.
Dunque incrociamo le dita con un W Ursula e che Dio ce la mandi buona con tutto quello che bolle dagli Stati Uniti al resto del mondo.
Ma chi questa Ursula? Vale allora rinfrescare un po’ la nostra memoria su questo scricciolo di bionda sessantacinquenne apparentemente gracile, eternamente indaffarata. Mamma di sette figli – 5 femmine, 2 maschi – che riesce a gestire con teutonica dolcezza. Fabio Fazio le chiese in TV se ricordava tutti i nomi dei suoi figli: li enumerò divertita uno a uno.
Tedesca di cognome Albrecht, Ursula è nata l’8 ottobre 1958 in Belgio a Ixelles, nei pressi di Bruxelles. Suo padre, Ernst Albrecht, fu Presidente della Bassa Sassonia e fu anche uno dei primi funzionari europei presso la Commissione. Insomma l’Europa come destino familiare.
Ursula studiò archeologia, poi economia ma infine si laureò in medicina e chirurgia ad Hannover. Era il 1987, l’anno prima si è sposata con Heiko von der Leyen, medico di nobile famiglia tedesca conosciuto all’università.
Militante della CDU (Unione Cristiano Democratica), fu Angela Merkel (che ieri ha compiuto 70 anni) a nominarla ministro della guerra e ad aprirle le porte dell’Europa.
Giuseppe Tabasso364 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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