La pietra che diventa opera d’arte

A Duronia la seconda edizione del Simposio di scultura per raccontare e riflettere sul tema dell’emigrazione

di Miriam Iacovantuono

Scalpello e martello pneumatico tra le mani e la pietra diventa opera d’arte ed è così che cinque giovani studentesse diventano le protagoniste della seconda edizione del Simposio di scultura “L’emigrazione scolpita nella pietra” che fino al 10 agosto si svolgerà a Duronia.

Giorgia Imperioli e Noemi Isabella Acquatico dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, Iris Iorio e Michela Cicciomessere dell’Accademia di Belle Arti di Foggia e Penelope Lucci del Liceo Artistico di Vasto, con maestria e passione stanno realizzando delle sculture a tema emigrazione che diventeranno elementi di arredo del paese. Opere che si andranno ad aggiungere a quelle realizzate lo scorso anno, durante la prima edizione del Simposio, il cui tema è stato l’amicizia.

Il Simposio di scultura, organizzato dalla Pro Loco Duronia con il patrocino del Comune, è una iniziativa che vuole promuovere l’arte in generale e la scultura in particolare. Intende, dunque, aprire una finestra culturale e consentire a giovani allieve di poter esprimere e mostrare il proprio talento.

“Quest’anno – spiegano gli organizzatori – il tema che è stato scelta è l’emigrazione anche per voler creare una connessione con il turismo delle radici che si celebra proprio nel 2024, ma anche per poter riflettere sul concetto di migrazione in generale”.

Partendo da questo, attraverso l'arte infatti, si può costruire un discorso che metta al centro un fenomeno, l’emigrazione, che nel tempo ha interessato soprattutto piccole realtà che non erano in grado di soddisfare i bisogni primari delle popolazioni. Tale fenomeno nel tempo ha coinvolto anche la comunità di Duronia che negli anni ha visto tante persone lasciare il proprio paese per “trovare fortuna” altrove e in particolare fuori dai confini regionali e nazionali, portando il paese a spopolarsi. E poi ci sono coloro che con mezzi di fortuna cercano di arrivare là dove sperano di poter costruire un futuro migliore.

L’altra faccia dell’emigrazione è che tanti che sono andati via conservano vivo il legame con il proprio luogo di origine e con le proprie radici che poi in molti casi è stato tramandato anche alle generazioni successive. Dunque, emigrazione, radici, legami, futuro, turismo, ritorno, diventano un unico elemento su cui lavorare e investire per dare valore a un territorio.

L’iniziativa organizzata nel paese in provincia di Campobasso, quindi, diventa un’occasione anche per riflettere su una tematica così importante che aiuta a immaginare e a ragionare su un futuro diverso per i piccoli paesi come Duronia. Sono tanti quelli che se ne sono andati, ma sono molti anche quelli che invece vedono i piccoli paesi come Duronia un luogo da dove ripartire a piccoli passi e come semi disseminati che possono dare buoni frutti.

Le opere che saranno realizzate vogliono raccontare il mondo, le radici, le origini, il passato e il futuro, la connessione con la propria terra, ma raccontano anche l’anima e il cuore delle giovani artiste protagoniste del secondo Simposio di scultura.

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