Gong elezioni USA/ Seguirle passo passo e capire che ci conviene
di Giuseppe Tabasso
Hai voglia a dire che non ti occupi di politica, perché poi è la politica che si occupa di te. Fattene quindi una ragione e seguila, anche perché ci si potrebbe divertire e imparare cose.
D’altra parte abbiamo superato per mesi elezioni comunali, regionali, nazionali ed europee e ora eccoci a una dozzina di settimane da quelle americane, il più importante, imprevedibile e decisivo evento politico e geopolitico del mondo democratico.
C’è tanta roba da vedere, prevedere e incuriosirsi. Colpisce ad esempio che, per la prima volta, l’elettorato USA è influenzato da star di successo. Da un’indagine del settimanale Newsweek, risulta che 18 americani su 100 voterebbero per chi vota Taylor Swift.
Si prevede quindi che fino al 5 novembre parleremo, soffriremo e tiferemo per uno dei due candidati decisi ad accasarsi per 4 anni alla White House: lo spera una donna quasi sessantenne, Kamala Harris e lo ritenta un quasi ottantenne, Donald Trump.
Domenica scorsa si sono aperti i giochi alla Convention democratica di Chicago con parole che hanno fatto luccicare gli occhi a tutti. “America – ha urlato Biden nel suo discorso d’addio – ti ho dato il meglio di me”, “Se gli americani voteranno Kamala la democrazia sarà salva”. Un Biden commosso, ben diverso dall’assonnato Sleepy Joe deriso da un Trump che ora è nei panni del vecchietto da pensionare.
Alla Convention si sono sprecati abbracci per Kamala Harris e – come racconta la BBC – Hillary Clinton ha lanciato un urlo liberatorio: “Questo è il momento di fare breccia”. Cioè di infrangere il soffitto di vetro che a lei non riuscì quattro anni fa.
Naturalmente la posta non è quella di una sfida di genere: siamo solo all’inizio di un possibile soqquadro mondiale. Così nel secondo giorno il palco della Convention è stato tutto per gli Obama, anch’essi figli come Kamala di matrimoni misti fra immigrati arrivati dall’altro capo del mondo. Una giornata, ha scritto il Washington Post, che ha letteralmente “elettrificato” la platea.
Ora però, chiuso il rito della nomination di Kamala, dovremo scoprire cosa stanno per riservarci le prime mosse del GOP, l’antico Grand Old Party repubblicano oggi totalmente soggiogato dall’uomo che la Dea Fortuna (non Dio) salvò da un proiettile che gli sfiorò il cervello e gli procurò un aumento nei sondaggi.
A proposito dei quali, da oggi in poi, noi appassionati di quel che succede nel mondo saremo ad essi quotidianamente appesi, sempre che siano attendibili. Bisognerà poi familiarizzarsi con la geografia degli States e con le sue strane regole elettorali, ma soprattutto dobbiamo individuare se all’Italia, all’Europa, alla Nato e al resto del mondo conviene vedere alla Casa Bianca Kamala Harris o Donald Trump. A prescindere da quel che pensa Taylor Swift e caso mai Salvini.
Giuseppe Tabasso367 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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