Newsletter/Come stiamo a vacanze e politica?

Qualcuno ha detto che Agosto più che una vacanza è una uscita da se stessi. Dev’essere vero se si pensa all’intrepido Antonio Palange che ha lasciato la sua Frosolone per arrivare in bicicletta a Capo Nord. Ma intanto queste surriscaldate “Feriae Augusti”, cioè il riposo che Ottaviano Augusto s’inventò 2 mila anni fa, sembra ovunque tutt’altro che riposante.

Non per fare la Cassandra, ma pare che le spine superano le rose: si teme che Stellantis ci faccia una fregafactory, il debito pubblico è aumentato di 30 miliardi, l’acqua scarseggia, boschi, uliveti e carceri bollono, l’artigianato è in articulo mortis, le ferrovie sono in affanno, si scrive autostrada ma si legge coda, olimpiadi e spirito di fratellanza sono finiti, i campioni sono in crisi di astinenza e i vacanzieri sono respinti (tourist go home).

Da Parigi ci siamo incantati e inorgogliti per l’umiliante sconfitta inflitta agli Stati Uniti dalle nostre ragazze bianco-nere del Volley. Una di Loro, Caterina Bosetti, ha detto: “Noi siamo l’Italia di oggi”. Poi però nisba ius scholae, non è nel programma di Governo.

A Roma si naviga tra veleni, vittimismi, complotti miliardi che non si sa dove e a chi scucire. C’è pure un corpo a corpo tra Grillo & Conti che allarga e stringe a fisarmonica il mitico e agognato campo largo.

E il Molise? Come se la cava sotto il sole questa nostra benedetta terra natia? Il mese è iniziato con un esplosivo parapiglia per l’alloggiamento di un secondo (inutile) Segretario regionale. Ne sono seguiti sconcerti, contenziosi e infine la destra dei volponi è stranamente incappata in una tossica caduta di civiltà politica a base di rivalse su stipendi e vitalizi.

E dire che nessuno di loro ha mai osato di intricarsi sugli stipendi e gli interessi dei Lotito, Pallante, Patriciello. Su quest’ultimo tutto tace: ma dov’è il suo cuore? A Pontida o nel mondo alla rovescia di Vannacci?

Agosto, il mese dei desideri, è dunque agli sgoccioli. Si riparte a Settembre, il mese che ti fa rifare tutti i conti.

Giuseppe Tabasso357 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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