Fare rete per animare i piccoli territori

Gianluca Palma a Montagano - foto di Giorgia Greco

Una mappa degli agricoltori, agitatori culturali, sarti di comunità e artigiani dell’immaginario, è l’idea di Gianluca Palma che dalla Puglia si estende al resto d’Italia passando per il Molise

di Miriam Iacovantuono

Voler bene al proprio territorio, ai luoghi e a tutto ciò che c’è intorno significa agire per il bene comune. Significa mettere in atto delle azioni affinché ci siano dei movimenti. Si creino dei cambiamenti. Si attivino dei progetti con degli obiettivi. Dal basso, a piccoli passi. Lo scopo è quello di promuovere il bello e attivare delle dinamiche per scrivere un futuro diverso dei territori e delle comunità.

Dunque, luoghi, storie e persone sono i fili che muovono le azioni e le iniziative di Gianluca Palma. Poeta e saggista salentino che da diversi anni si adopera per tessere reti per animare i territori.

Partendo proprio dalla sua terra, il Salento, attraverso l’associazione La scatola di latta, ha creato una scuola sui generis. “Daìmon: A scuola per restare” è “una scuola che non terminerà mai: itinerante, multidisciplinare, inclusiva, gratuita e accessibile a grandi e piccini; senza porte e finestre, senza pagelle e attestati, senza compiti e calendari da rispettare; con luoghi di apprendimento disseminati nei campi, nelle cantine e nelle botteghe, diffusa nei paesi e nei paesaggi d’Italia. Una scuola adatta a chi vorrà abitare poeticamente e civicamente i propri territori e a chi vorrà conferire pienezza al proprio re-stare”.

Un’idea che nel tempo si è evoluta e ha portato con sé altri progetti per indagare e promuovere delle azioni, generare gioia, bellezza e soddisfazione.

E proprio come si faceva un tempo, conservare cose nelle scatole di latta della nonna, così Gianluca ha deciso di mettere insieme delle esperienze e non solo. Tessere reti, far stringere mani, creare momenti di condivisione e di confronto. Generare e diffondere sapere. Raccontare storie. Tramandare la memoria e conservarla in un posto sicuro.

Dove se non nel cuore e nella mente di chi ha deciso di inserirsi in questa rete che si concretizza in un vero e proprio archivio. Si tratta di una mappa di agricoltori, agitatori culturali, sarti di comunità e artigiani dell’immaginario che Gianluca Palma ha fatto partire dalla Puglia, che sta attraversando tutta l’Italia, passando anche per il Molise.

Gianluca spiega che il progetto della mappa è il risultato dell’evoluzione di Daìmon: A scuola per restare, con storie che portano con sé tanta bellezza e diverse esperienze. “Si tratta – spiega Gianluca – di un archivio consultabile che contiene oltre cinquecento storie di diverse parti d’Italia suddivise per regioni e province”.

In particolare ci sono storie di persone che si occupano di agricoltura. Ci sono poi gli artigiani dell’immaginario che lavorano per ideare un possibile futuro per l’essere umano in questo mondo e in armonia con la natura. E poi ancora i sarti di comunità che hanno lo scopo di “rammendare” le relazioni, di far incontrare le persone soprattutto là dove ci sono delle incomprensioni e delle discordanze. “In particolare – chiarisce Gianluca – il sarto di comunità è quella persona che tende a cucire, a rammendare, incrociare, intrecciare le relazioni provando a pescare anche nelle risorse, nelle potenzialità o anche nelle debolezze e fragilità di alcuni luoghi”.

Nell’archivio ci sono poi gli agitatori di comunità, coloro che hanno la forza e l’entusiasmo necessari per quei luoghi dove per esempio è in atto il calo demografico e lo spopolamento. Si tratta di persone le cui azioni possono essere fondamentali anche lì dove c’è un’emergenza causata da dinamiche mondiali. Sono coloro che ci portano a capire come abitiamo il mondo.

Si tratta dunque di uno scrigno prezioso, frutto di un lavoro di diversi anni e che si arricchisce ogni giorno di più. È un contenitore dove si possono incontrare persone, ma anche realtà associative e imprenditoriali. Sono loro che muovono delle azioni da cui partire per tessere delle reti. Un punto di partenza per innescare politiche innovative e condividere così una nuova idea di futuro per i piccoli territori.

Quei posti da dove troppo spesso si va via e difficilmente si decide di fare ritorno. E alla domanda cosa serve per tornare o restare nei luoghi che si stanno spopolando Gianluca risponde che è necessario un impegno collettivo che parta dal basso. È fondamentale promuovere una politica sana con una classe dirigente che non vada a rovinare quello che abbiamo.

“C’è bisogno – spiega Gianluca – di un cambio di sguardo, di attenzione, di sensibilità. Si dovrebbe coniugare l’idea che dal basso bisogna che tutti ci impegniamo per il bene di noi stessi e dei luoghi che ci ospitano. A livello nazionale e sopranazionale poi bisognerebbe puntare a discutere su temi importanti. Bisogna avere un approccio ai sistemi complessi, più integrale. Bisognerebbe essere tutti più attenti a capire che cosa combiniamo con le nostre scelte quotidiane”.

Rispetto a questo non manca il rifermento a persona che sono riuscite a coniugare diversi aspetti, non solo quello economico e che quindi sono riuscite a muovere nuovi passi rispetto i luoghi e le comunità. Gianluca Palma in particolare richiama l’attenzione su Manlio Rossi-Doria, Rocco Scotellaro, Emilio Sereni, Laura Conti, Luigi Einaudi, che anche attraverso le loro azioni politiche hanno lasciato un segno indelebile.

“Bisogna avere – aggiunge – l’umiltà di chiedere azioni più corali e ascoltare di più la gente comune. È necessario stare attenti a quello che ha da dire il fornaio o chi lavora con la terra. Dare più potere, quindi all’artigiano, all’agricoltore, alle madri, alle donne che sono loro che generano la vita. E poi ascoltare di più la natura e rispettare il ciclo delle stagioni”.

Ricordando poi le diverse esperienze avute in Molise evidenzia come il suo soggiorno molisano rappresenta proprio la questione del vivere e del vivere in armonia con ogni essere vivente e la natura.

Quella di Gianluca è un’esperienza che riesce a divulgare sapere e iniziative a cui ispirarsi. È un progetto per mettere in moto un cambiamento e alla base c’è l’incontro. Diversi infatti sono gli incontri che Gianluca Palma ha organizzato e sta organizzando, online o in presenza, con i protagonisti della mappa proprio per animare i piccoli territori e lasciare dei semi fruttuosi.

 

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